Matteo Berrettini entra nella storia del tennis italiano. Con la vittoria in quattro set contro Hubert Hurkacz (6-3, 6-0, 6-7, 6-4) l’azzurro numero 9 al mondo va in finale a Wimbledon, ed è il primo atleta italiano a raggiungerla. Prima di lui il miglior piazzamento di un italiano a Wimbledon era stato quello di Nicola Pietrangeli nel 1961, che arrivò in semifinale e fu fermato alla soglia della finale dalla leggenda australiana del tennis Rod Lever. Adesso, a contendere il titolo a Berrettini sarà il vincente dell’altra semifinale tra il numero uno del mondo Novak Djokovic, favorito indiscusso, e il canadese Shapovalov, testa di serie numero 10. La finale si disputerà domenica 11 luglio.
“Non ho parole, ci metterò un po’ per capire quanto successo. C’è la mia famiglia, il mio team. Sono davvero felice ed emozionato. Quando si gioca a questi livelli si cerca di essere al meglio da ogni punto di vista, fisico, tattico e mentale. Nel terzo set pensavo di aver vinto, poi l’ho perso. Mi sono detto che dovevo reagire e il risultato è arrivato. Ricordo la prima volta che sono entrato sul Centrale contro Roger, non è stato lo stesso. Ma mi sono divertito anche se ho perso, quel ko mi ha aiutato a tornare qui oggi. Sarà difficile non seguire Djokovic-Shapovalov, mi conviene guardare. Io avrò bisogno di un po’ di riposo. Spero che domenica andrà meglio, devo crederci”. Queste le parole di Berrettini riportate da Sky Sport.
Sarà una domenica tinta d’azzurro, anche l’Italia di Mancini si gioca Euro 2020 contro l’Inghilterra
Tutto in una notte. Domenica sera a Wembley si gioca una finale inedita, tra Italia e Inghilterra. Una vittoria dell’Italia scatenerebbe l’entusiasmo generale di un paese che nell’epoca della pandemia ha sofferto fin troppo e ora sogna una nottata di follia tricolore e di allegria generale, quella che solo il calcio riesce a dare. Così a Roberto Mancini e ai suoi spetta il compito di riportare in parità le sorti azzurre nelle finali che valgono l’Europa: finora l’Italia ne ha giocate tre, vincendo nel 1968 a Roma contro la Jugoslavia e perdendo nel 2000 al ‘golden gol’ contro la Francia e nel 2012 a Kiev contro la Spagna. A sostenere gli azzurri arriverà da Roma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e non si può che riandare con il pensiero alla notte di Madrid 1982 e all’esultanza di Sandro Pertini al Bernabeu e alla gioia più contenuta di Giorgio Napolitano a Berlino nel 2006. (ANSA)