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giovedì, Aprile 25, 2024
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Bimba disabile di Chernobyl violentata, è stata adottata da una famiglia italiana

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Una coppia di Forlì è stata arrestata dalla Polizia con l’accusa di aver maltrattato e violentato una ragazza di Chernobyl che fin dall’età di dieci anni è stata loro ospite nell’ambito del progetto di accoglienza bambini vittime delle radiazioni prodotte dalla centrale nucleare esplosa nell’incidente del 1986. Ma non solo: nel 2014, appena maggiorenne, la ragazza è rimasta vittima di un incidente stradale in bicicletta che le ha causato una invalidità dell’80% e la coppia si sarebbe appropriata dei 2,1 milioni di risarcimento riconosciutole. Le indagini sono state svolte dai poliziotti della squadra mobile, coordinati dalla procura di Forlì che ha ipotizzato a vario titolo nei confronti della coppia i reati di maltrattamenti, truffa, circonvenzione di incapace e violenza sessuale. La vittima è una ragazza di origine bielorusse che oggi ha 22 anni e che ha passato diversi estati con l’uomo e la donna.

Quando nel 2014 la giovane ha un grave incidente in bicicletta e l’ente assicurativo le liquida un risarcimento di 2 milioni e 120mila euro, scatta il piano della coppia: i due si appropriano dell’intera somma senza aver alcun titolo giuridico, controllando ogni aspetto della vita della ragazza. Un bigliettino all’assistente sociale che la seguiva: è stata questa, a ottobre, la richiesta di aiuto della giovane donna bielorussa arrivata da Chernobyl, da cui sono partite le indagini che hanno portato all’arresto di una coppia di conviventi di Castrocaro Terme, nel Forlivese, di 71 e 59 anni.

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I due, che in passato l’avevano ospitata d’estate, rispondono di maltrattamenti, truffa, circonvenzione di incapace e, solo l’uomo, di violenza sessuale. Denunciata a piede libero anche la figlia, 24enne della donna, anche lei per circonvenzione d’incapace. Con i soldi dell’assicurazione destinati alla ragazza, vittima nel 2014 di un grave incidente in bicicletta, i due acquistarono due ville a Castrocaro e Cles, in Trentino, zona di origine della donna, auto e altri beni, ora sottoposti a sequestro. Quando sempre a ottobre la ragazza ha confessato alla donna le violenze subite dal suo compagno, è stata cacciata di casa e confinata in un monolocale inadatto alle sue condizioni fisiche.

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