C’è anche il nome Carmine Zagaria nell’inchiesta che ha colpito il nuovo clan dei Casalesi. Il fratello del boss Michele, detto Capastorta, è accusato di essere il mandante di un’estorsione da 40mila euro, 30mila dal compratore di un capannone a Francolise e 10mila dal venditore. Il 56enne è solo indagato nell’inchiesta anti camorra, infatti, il gip del Tribunale di Napoli, Nicoletta Campanaro, ha rigettato le richieste delle misure cautelari avanzate dalla Dda partenopea.
In manette il boss scarcerato dopo 23 anni di carcere
Antonio Mezzero avrebbe voluto riorganizzare la sua fazione dei Casalesi, invece, stamattina lo storico esponente di vertice del clan è finito nuovamente in manette. Il 62enne, appartenente al gruppo di Francesco Schiavone, venne scarcerato nel luglio 2022 dopo un lungo e ininterrotto periodo di detenzione, iniziato nel marzo del 1999.
Voleva riorganizzare il clan dei Casalesi, preso lo storico boss degli Schiavone
Il vecchio boss e il suoi parenti
Avvalendosi di persone di fiducia, tra cui anche dei parenti, ha posto in essere
estorsioni in danno di imprenditori. Una tentata estorsione in danno di una giovane
coppia per risolvere una controversia abitativa connessa con la resistenza opposta dai due nel liberare l’appartamento in cui erano in affitto, realizzata mediante minaccia e violenza ed in particolare culminata nell’incendio dell’auto di
proprietà delle vittime.
Il blitz contro i nuovi Casalesi
Oggi i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 persone (9 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, incendio, detenzione di armi e ricettazione.
La complessa attività investigativa, avviata nel settembre del 2022 e conclusa alla fine del mese di giugno 2023 ha permesso, attraverso attività d’intercettazione telefonica e ambientale, supportata da servizi di osservazione e pedinamento, di documentare dinamiche e definire condotte che hanno riguardato vicende relativamente recenti, che hanno coinvolto affiliati al clan dei Casalesi, di diverso spessore, attualmente attivi nei territori di Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Vitulazio, Capua, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere, Casal di Principe e comuni limitrofi.