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martedì, Aprile 16, 2024
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Bollette, Reddito di Cittadinanza e guerra: il primo discorso del presidente Meloni

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Stamattina il neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del Governo. “Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli. Manterremo gli impegni con i nostri elettori. . È una grande responsabilità per chi quella fiducia deve concederla o negarla. È un momento fondamentali della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà”.

“La libertà ha un costo che è la capacità di difendersi nel quadro delle alleanze atlantiche. Sosterremo il popolo ucraino contro la federazione russa. Non accettiamo la guerra di aggressione anche perché è il modo migliore per il nostro interesse nazionale. La guerra ha aggravato l’aumento del costo dell’energia e dei carburanti e milioni di famiglie. Manterremo le misure nazionali su carburante e bollette. I nostri mari hanno giacimenti di gas che dobbiamo sfruttare a pieno e il Mezzogiorno ha un patrimonio di energia verde“, ha dichiarato Meloni prima del voto di fiducia.

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REDDITO DI CITTADINANZA E PATTO FISCALE

Un nuovo patto fiscale che poggerà su 3 pilastri: ridurre la pressione alle imprese e alle famiglie attraverso la riforma della tassa piatta; una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la posizione con il fisco; ferrata lotta all’evasione fiscale. Riduzione del cuneo fiscale contributivo ostacolo alla nuova occupazione, interverremo in modo graduale: più assumi meno paghi. C’è anche un tema di povertà dilagante che non possiamo ignorare, non si combatte con l’assistenzialismo ma con il lavoro. Vogliamo mantenere il sostegno economico ai pensionati e gli invalidi. Per gli altri per chi è in grado di lavorare la soluzione non può essere il Reddito di Cittadinanza ma la formazione, il lavoro e l’accompagnamento. Come è stato pensato il Reddito ha rappresentato una sconfitta“.

IL COVID

“L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello”.

LEGALITA’ 

“La legalità sarà la stella polare dell’azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D’Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe”. “Affronteremo il cancro mafioso a testa alta”, in “prima linea”, come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l’esempio”. “I criminali avranno disprezzo e inflessibilità”.

BOLLETTE E CARBURANTI

Chi vuole vigilare sui nostro governo gli direi che possono spendere meglio il loro tempo: in quest’aula ci sono valide battagliere forze dell’opposizione che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno. Spero che chi dall’estero dice di voler vigilare sull’Italia non manca di rispetto non a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere. Inflazione sta erodendo il potere d’acquisto. Interverremo sul reddito delle famiglie e imprese su bollette e carburanti. Siamo al lavoro sulla prossima legge di bilancio. Siamo nel pieno delle tempesta economica e noi dobbiamo condurre la nave“, ha dichiarato Meloni.

LA RIFORMA DEL PRESIDENZIALISMO

Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una “democrazia interloquente” ad una “democrazia decidente”. Sulla riforma del presidenzialismo “vogliamo confrontarci su questo con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l’Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci è stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all’Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che è riuscito a fare“.

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