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venerdì, Aprile 19, 2024
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Bombe e raid ad Afragola:«Gruppi di Secondigliano volevano la zona»

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Oltre a raccontare ‘dal di dentro’ il sistema di Afragola e i segreti più reconditi dei Moccia Michele Puzio si è soffermato, nei suoi tanti verbali, anche nei rapporti con gli altri gruppi dell’area nord. Formazioni criminali con cui i rapporti non sempre sono stati idilliaci come raccontato dallo stesso ex ras dei Moccia ai magistrati. Puzio, in particolare, ha parlato di cosa accadde ad Afragola quando il gotha del clan fu decapitato da un maxi blitz spiegando  il ruolo dei Barbato delle Salicelle in quel periodo. In un verbale dello scorso febbraio Puzio ha spiegato che con quest’ultimi erano sorti dei problemi e che, vi erano gruppi provenienti da Secondigliano, pronti a “prendersi la zona”.

Il racconto di Puzio e l’incontro con i Barbato

«In seguito sorsero dei problemi con i Barbato e io per questo mandai a chiamare Carlo Barbato. Questi Barbato sono originari delle Salicelle e quando venimmo arrestati, con l’operazione del 2010, iniziarono a mettere bombe ai negozi e a spacciare droga. Pertanto, quando sono uscito, come ho detto, mandai a chiamare Carlo Barbato che venne con due soggetti, uno di Secondigliano, di nome Pino, e un altro che non conosco. Nell’occasione chiesi a Carlo cosa fosse successo ad Afragola durante la mia assenza poiché detenuto. Lui mi disse che era tutto rimasto come prima. Però mi precisò che se non fosse stato per loro soggetti di Secondigliano avrebbero conquistato Afragola. Aggiunse che loro avevano la necessità di sostenersi economicamente. Gli risposi che loro potevano trafficare con la droga purché lo avessero fatto all’interno delle Salicelle».

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L’intervento di Filippo Iazzetta

Di quell’incontro Puzio riferì subito al ras Filippo Iazzetta che diede l’assenso circa la decisione assunta per i Barbato:«Iazzetta disse che l’importante era che i Barbato non continuassero a commettere i reati che avevano commesso nel periodo in cui noi eravamo stati detenuti. Il gruppo dei Barbato è composto da Carlo e dal fratello Mariano. Poi c’è un tale Pino che è un soggetto molto altezzoso. Con riferimento all’incontro avuto con Carlo Barbato ricordo che avvenne in via Ciaramella di Afragola. Proseguendo sulle estorsioni devo aggiungere che Barbato, sempre nel corso di questo incontro che si tenne circa 15/20 giorni dopo che ero stato scarcerato nel luglio 2014, mi diede la sua disponibilità a partecipare alle estorsioni che stavo organizzando. Io gli risposi, ringraziandolo, che non avevo bisogno del loro aiuto».

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