Un’estate da dimenticare per il turismo nell’area vesuviana. La stagione estiva si chiude, infatti, con un bilancio in netto calo: le presenze sono diminuite del 30% rispetto al 2024, e le strutture ricettive si sono riempire soltanto a metà. A riportare i dati è il presidente del Consorzio Costa del Vesuvio con sede a Ercolano Luca Coppola.
Le cause: concorrenza estera, incendi e trasporti
I fattori che avrebbero determinato questo significativo tracollo sarebbero diversi: “C’è una tendenza a visitare altri Paesi per chi ha un potere d’acquisto limitato“, ha spiegato Coppola. “Sicuramente – ha proseguito – questo calo registrato ci pone nelle condizioni di avere una maggiore programmazione che significa fare rete tra territori, amministrazioni, operatori del settore turistico.” Inoltre, a tutto ciò si sono aggiunti i gravi incendi che hanno colpito il Vesuvio circa un mese fa, che hanno “bloccato un attrattore” naturale fondamentale, danneggiando l’immagine e l’accessibilità del parco.
Ad aggravare la situazione, poi, c’è la grande difficoltà legata ai collegamenti a Ercolano – storico tallone d’Achille dell’area. Su questo punto, il presidente ha rinnovato un appello ben preciso: “L’auspicio è che si possa ripensare e introdurre di nuovo almeno sulla linea ‘Direttissimo‘ della Circumvesuviana la fermata di Ercolano: la linea della Vesuviana è strategica e da parte nostra c’è tutta la volontà di supportarla e valorizzarla“.
L’arma vincente: una cabina di regia e una governance unitaria che abbracci l’area da Portici a Pompei
A tal proposito, Coppola aggiunge: “il Consorzio sta avviando un’intensa operazione di integrazione e promozione degli eventi e delle progettualità che ricadono sui territori intorno al Vesuvio, a partire dagli eventi in atto. Programmare e comunicare aiuta il territorio a promuovere meglio, nella sua interezza all’interno delle fiere del turismo, tutta la Destinazione Vesuviana“. Il Consorzio, dunque, mira ad una direzione unitaria, al fine di rilanciare l’area.
Coppola ha così annunciato un progetto ambizioso, ma necessario. Serve, infatti, “una cabina di regia, una governance per rendere la vita del turista più semplice, accedendo facilmente a informazioni su biglietti per ogni sito, pass, trasporti, eventi, attività e potrà essere la creazione di una Destination Management Organization Vesuviana. Il Consorzio ambisce ad integrare la ricca filiera museale vesuviana, annullando la distinzione tra siti classici e minori e offrendo una panoramica delle opportunità che hanno bisogno di una trasportistica all’altezza della sfida.” Il Consorzio Costa del Vesuvio “guida con ambizione un coordinamento tra operatori per una governance all’altezza dei siti Unesco e interagisce con Università campane, Enti del Terzo Settore e Aziende.”
La visione è quella di un’offerta turistica integrata che abbracci l’intero patrimonio dell’antica Strada Regia delle Calabrie, “a partire dal Museo Ferroviario di Pietrarsa fino alla Reggia e il Parco Archeologico per creare sinergie e facilitare la vita al turista fino alla Grande Pompei“.
Dunque, davanti al campanello d’allarme lanciato dal Consorzio Costa del Vesuvio non si può restare indifferenti. Non si può fare a meno di una programmazione corale e un piano di marketing territoriale condiviso; altrimenti il rischio è che una delle culle della storia e della cultura mondiale continui a perdere sempre più il proprio appeal turistico. La sfida per l’autunno è già iniziata.
