Fissata l’udienza preliminare per 25 soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere di stampo camorristico, droga, racket e riciclaggio per i clan di Marano Polverino-Nuvoletta-Orlando. Il Gup del tribunale di Napoli Dott.Ssa Linda Comella, su richiesta dei pm della DDA Maria Di Mauro e Giuseppe Visone, ha fissato per il giorno 21 dicembre l’udienza preliminare.
Alla sbarra ci sono: Cristoforo Candela, Ciro Cappuccio, Salvatore Cappuccio, Luigi Cerullo, Valentina Corrado, Assunta De Fenza, Alessandro De Luca, Armando Del Core, Raffaele Di Maro, Nicola Del Core, Luigi Esposito, Teodoro Giannuzzi, Diego Giarra, Nicola Langella, Michele Marchesano, Felice Moraca, Maria Rosaria Montella, Antonio Nuvoletto, Vincenzo Polverino, Nicola Raimondo, Giovanni Raniello, Raffaele Ruggiero, Salvatore Ruggiero e Claudio Visconti.
Nel collegio difensivo gli avvocati Luca Gili, Annalisa Senese, Vetrano Massimo, Onofrio Fioretto, Annamaria Branca, Alessio Curatoli, Amedeo Valenzuolo, Maria Rosaria Genovese, Leopoldo Perone, Bruno Larosa, Fabio Greco, Maurizio Sica, Fabio Viglione, Valeria Maffei, Giovanna Cacciapuoti, Marta Esposito,Luigi Di Gennaro, Luigi Poziello, Claudio Davino, Roberto Saccomanno, Fariello Giovanni, Luigi Senese, Marco Campora, Antonio Abet, Fabrizio Savella.
Tutti sono coinvolti nell’operazione denominata Polvere 3 che lo scorso maggio ha portato i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, intestazione fittizia di beni ed altro. I destinatari sono ritenuti appartenenti al clan Polverino, da oltre un trentennio operante nella zona di Marano di Napoli, Quarto e comuni limitrofi.
L’operazione si inquadra in una più ampia strategia di contrasto posta in essere dalla Procura della Repubblica di Napoli e dal Comando Provinciale dei Carabinieri che ha portato all’esecuzione di un provvedimento cautelare, il 2 maggio 2011, nei confronti di 57 persone ed all’arresto, il 4 giugno 2013, di altri 69 affiliati. Negli ultimi anni invece le operazioni delle forze dell’ordine si sono concentrate sul clan Orlando, con forti legami di parentela proprio con i Polverino e i Nuvoletta.
I relativi dibattimenti instaurati si sono conclusi con pesantissime condanne, divenute ormai definitive, comminate a capi e gregari del clan. Ulteriori provvedimenti cautelari notificati medio tempore ai vertici del clan, per diversi omicidi, hanno determinato la condanna all’ergastolo del capo clan Giuseppe Polverino, 62 anni, detto ‘o Barone.
Il provvedimento cautelare è stato notificato alla “frangia” rimasta fedele a Giuseppe Polverino. Le indagini, svolte dal 2014 al 2017, hanno consentito di raccogliere – a carico degli odierni arrestati – indizi di reità in ordine alla loro partecipazione alle dinamiche criminali nell’area maranese.
Tra gli indagati figurano Vincenzo Polverino, attuale reggente dell’organizzazione secondo la DDA di Napoli, e Michele Marchesano, entrambi con compiti di gestione dell’immenso patrimonio immobiliare del clan, rispettivamente cugino e cognato del boss Giuseppe Polverino, figure apicali attorno alle quali si sono aggregati i fedelissimi del ‘barone’.
Ed ancora, tra i soggetti indagati figurano Ciro Cappuccio e Armando Del Core, entrambi condannati in via definitiva all’ergastolo in qualità di esecutori materiali dell’omicidio di Giancarlo Siani, il cronista del quotidiano Il Mattino trucidato la sera del 23 settembre 1985 a Napoli nel quartiere Arenella. In considerazione dello status detentivo, Cappuccio e Del Core non figurano tra i destinatari dell’odierno provvedimento cautelare, benché a loro carico siano stati raccolti idonei elementi d’accusa in ordine alla trentennale affiliazione al clan Nuvoletta.
Inoltre gli investigatori hanno accertato che prima i Nuvoletta e oggi i Polverino-Orlando hanno provveduto al sostentamento economico delle famiglie dei due killer che non hanno mai rescisso il loro vincolo criminale.
Nel corso dell’operazione è stata data esecuzione al sequestro preventivo di due attività commerciali, un bar ed centro scommesse a Marano di Napoli, del valore complessivo di 500mila euro, intestati ad un prestanome ma di fatto riconducibili ad un affiliato del clan.