Camorra di Marano, colpo di scena nel processo: Giannuzzi non è più collaboratore di giustizia

Clamoroso colpo di scena stamattina nel processo a carico di narcos dei Gala e Orlando di Marano. Teodoro Giannuzzi, noto pentito della camorra di Marano, ha deciso di non essere più collaboratore di giustizia. La notizia è stata data davanti alla Corte di Appello di Napoli presieduta dal Dott. Giovanni Carbone, dove è stata letta una nota del servizio centrale di protezione con la quale è stata comunicato che Giannuzzi Teodoro non è più collaboratore di giustizia. Le ragioni sono ancora ignote.  Per quesot motivo i difensori hanno chiesto di conoscere la motivazione ufficiale della revoca del programma di protezione, preannunciando richiesta di rinnovazione dell’ istruttoria del processo.

Giannuzzi Teodoro aveva reso anche nel corso di questo processo dichiarazioni accusatorie nei confronti degli imputati

Teodoro Giannuzzi ha militato per anni nel gruppo Polverino e, successivamente, in quello misto che inglobava parte dei Polverino ancora in libertà e degli Orlando. Il pentito, uno spacciatore operativo nel comune di Quarto, collaborava dal giugno del 2017. I suoi familiari, all’indomani della sua decisione di collaborare con la giustizia, furono oggetto a più riprese di minacce da parte di alcuni esponenti del cosiddetto gruppo misto, tra cui Cristofaro Candela, Antonio Agrillo, Antonio Di Maro e altri, tutti destinatari di misure cautelari. Fatti avvenuti a Quarto un anno fa, con riferimento, in particolare, alla figura di Giuseppe Di Pierno, suocero di Giannuzzi.