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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Camorristi intascavano il Reddito di Cittadinanza, rischiano 6 anni di carcere

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Continuano i controlli della Guardia di Finanza sui beneficiari del Reddito di cittadinanza. I Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno denunciavano alle competenti Procure della Repubblica sei persone. Tutte ottenevano la misura agevolativa senza averne titolo, avendo riportato gravi condanne ormai definitive, ovvero omettendo di indicare, nelle domande, chi, tra i propri familiari, le aveva subite.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, in stretta sinergia e collaborazione con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, riguardavano  i soggetti che, dall’incrocio delle banche dati in uso, risultavano avere precedenti per associazione mafiosa.

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CONDANNATI CON IL REDDITO DI CITTADINANZA

Mediante lo scambio informativo con gli Enti interessati, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria risalivano a quanti, tra questi, erano inclusi allo stesso tempo negli elenchi degli aventi diritto. Ed infatti, tre di loro, pur di far risultare la regolarità della propria posizione, avevano prodotto delle autocertificazioni dalle quali nulla emergeva in merito alle condanne penali subite anni prima.

Nel corso degli approfondimenti, inoltre, scoperti ulteriori tre beneficiari che avevano compilato i moduli “tralasciando” di dichiarare l’esistenza, nel nucleo familiare, di persone vicine alla criminalità organizzata. Si tratta di circostanze che, qualora note, non avrebbero consentito l’accoglimento delle domande. Considerato che la legge sul reddito di cittadinanza esclude chiunque abbia ricevuto, nei dieci anni precedenti, condanne definitive per delitti particolarmente gravi. Come appunto l’associazione a delinquere di stampo mafioso.

I PARENTI DEI CONDANNATI

Tale esclusione si estende peraltro ai membri del nucleo familiare, laddove nella domanda abbiano omesso di comunicare la specifica posizione del congiunto condannato. Diversamente, chi ha provveduto a dare l’informazione corretta riceve un contributo ridotto, ricalcolato sulla base dei soli componenti immuni da simili condanne. Le omissioni accertate hanno consentito agli indagati l’indebita percezione di fondi per oltre 30mila euro, a partire dall’anno 2019.

I responsabili sono stati così segnalati alle competenti Autorità Giudiziaria, per la specifica ipotesi di reato contemplata dalla normativa sul reddito di cittadinanza. Rischiano adesso fino a sei anni di reclusione. D’intesa con l’INP, già, avviate le procedure per la revoca immediata del sussidio ed il recupero delle somme illecitamente intascate. La segnalazione all’Istituto ha altresì impedito che siano erogate le spettanze già in pagamento nei prossimi mesi. Evitato in questo modo un ulteriore esborso di 60mila euro.

Reddito di Cittadinanza, a percepirlo 120 camorristi di Napoli e provincia: quali sono i clan coinvolti: articolo del 28 gennaio 2021

Ammonta a 1.180.000 di euro il valore dei sequestri che la Guardia di Finanza ha eseguito e sono 120 le perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati disposte nell’ambito di una attività investigativa coordinata da quattro Procure (Napoli, Napoli Nord, Torre Annunziata e Nola) che ha visto l’impiego dei finanzieri dei nuclei di polizia economico finanziaria di Napoli e Torre Annunziata.

La Guardia di Finanza ha sequestrato le disponibilità finanziarie dei 120 indagati condannati nell’ultimo decennio per associazione mafiosa (molti ancora in carcere).  Trovate sia sui conti correnti a loro riconducibili, sia presso le rispettive abitazioni, che si trovano in diverse zone del capoluogo partenopeo.

La mappa

(Scampia, Secondigliano, Barra, Ponticelli e Chiaiano – ex Lo Russo e Clan Amato Pagano). Nonché in altre città della provincia di Napoli tra cui Ercolano (Ascione Papale), Portici (Vollaro), Torre del Greco, Torre Annunziata (Gallo-Cavalieri). Castellammare di Stabia (Cesarano), Casalnuovo di Napoli, Somma Vesuviana, Acerra, Pollena Trocchia, Giugliano (Mallardo), Casoria, Caivano, (Moccia), Sant’Antimo (Puca-Verde), Afragola, Marigliano e Cicciano.

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