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“Impossibile evacuare migliaia di persone”, la situazione dei Campi Flegrei spiegata da Ciciliano

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Fabio Ciciliano è stato sentito in audizione davanti alla commissione ambiente sull’evoluzione della situazione del bradisismo e il rischio sismico nell’area dei Campi Flegrei. Quando si parla di evacuazione, ci si riferisce sempre a qualcosa che può essere previsto anche se con grande difficoltà, come nel caso del rischio vulcanico. Per il rischio sismico non c’è nessuna possibilità di previsione e quindi non è possibile pensare all’evacuazione di migliaia di persone ha spiegato il Capo Dipartimento della Protezione Civile – La fase tre del piano prevede l’allontanamento temporaneo per quelle persone che abitano in palazzi in cui i sottoservizi come le tubature e le fogne, dovessero danneggiarsi a seguito del sollevamento“.

Cala ancora la velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei, il nuovo bollettino dell’INGV

Il primo aprile l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ha pubblicato il nuovo bollettino settimanale sui Campi Flegrei, relativo al monitoraggio dell’attività nell’area, relativo alla settimana dal 24 al 30 marzo.

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Dopo un periodo di scosse più frequenti e intense, culminato con il terremoto di magnitudo 4.6 del 13 marzo scorso, si riconferma la riduzione nella velocità di sollevamento del suolo dovuto al bradisismo già evidenziata nel precedente bollettino settimanale. Il suolo ha iniziato infatti a sollevarsi di circa 20 millimetri al mese contro i 30 circa dei mesi precedenti.

Cala ancora la velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei, il nuovo bollettino dell’INGV

Per il resto, la sismicità dell’area è in leggero calo con 33 terremoti di bassa magnitudo (tra 0.0 e 1.3) contro i 42 della settimana precedente. La temperatura alla fumarola principale di Pisciarelli rimane essenzialmente stabile con una media di 96 °C, e non si registrano variazioni significative nelle emissioni gassose.

Il monitoraggio GNSS della stazione di Rione Terra evidenzia un sollevamento complessivo di circa 25 cm a partire dal 1° gennaio 2024. Persiste anche nel periodo di riferimento una velocità media di sollevamento di 20 millimetri al mese, valore da ritenersi tuttavia ancora preliminare in attesa che ulteriori dati stabiliscano se questo rallentamento ha una natura transitoria o meno.

Questo valore va confrontato con la velocità media di 30 millimetri al mese registrata tra metà marzo e metà marzo e con i 10 millimetri al mese dall’estate 2024 a febbraio 2025.
L’area rimane costantemente monitorata dall’INGV, data la sua riconosciuta complessità geodinamica e vulcanologica.

 

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