La morte di Carmine Garofalo è sembrata, inizialmente, accidentale ma sarebbe stato coinvolto in una rissa. L’uomo era nel carcere di Regina Coeli a Roma e durante la detenzione il figlio ha iniziato a fare l’attore. Garofalo è deceduto lo scorso 16 agosto ed il giorno stesso sui social, il figlio Samuel lo ricordava in una foto ed un post: “Ciao papà, ti voglio ricordare così, felice e spensierato, proteggici sempre“, scrive in un articolo Il Messaggero.
Il giovane esordì al cinema nel 2012 nel film Anni felici di Daniele Luchetti come coprotagonista. Samuel ha partecipato anche ad importanti progetti televisivi: Limbo di Lucio Pellegrini, Rimbocchiamoci le mani di Stefano Reali, School Hacks, Nero a metà e nella nuova serie originale Disney+ Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek.
INDAGINE SULLA MORTE DI CARMINE GAROFALO
Nel rapporto dell’istituto penitenziario c’era scritto: “decesso per cause naturali”. Dunque sarebbe stato un ictus, confermato anche dal primo esame effettuato dal medico legale. Invece le dichiarazioni dei suoi vicini di cella hanno riaperto il caso. I due detenuti hanno riferito che l’uomo sarebbe stato afferrato alle spalle e poi soffocato dal compagno di stanza. Ora la Procura di Roma ha riaperto le indagini, e si indaga per omicidio mentre il pm ha incaricato un team di esperti per far luce sulla vicenda ed effettuare anche esami tossicologici. Garofalo venne arrestato lo scorso 15 luglio per tentata rapina e tentato omicidio.
