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‘Cavalli di ritorno’ e piazza di spaccio in casa, tutti i nomi degli arrestati tra Giugliano e Pozzuoli

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I carabinieri della Compagnia di Pozzuoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta di questa Procura della Repubblica – nei confronti di undici soggetti, di età compresa tra i 35 e i 66 anni, gravemente indiziati, a vario titolo ed in concorso tra loro, di traffico illecito di sostanze stupefacenti, furto di autovettura, ricettazione ed estorsione, con it metodo del cavallo di ritorno. L’attivita investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati in ordine alla commissione dei reati ascritti ed in particolare di documentare l’esistenza di un’ attivita di traffico di sostanze stupefacenti, condotta da un nucleo familiare presso la propria abitazione di Giugliano in Campania, nella frazione di Varcaturo, con l’individuazione dei numerosi e fidati collaboratori che hanno contribuito alla gestione della “piazza di spaccio”.

Gli arrestati sono: Luigi De Rosa, 48 anni; Delia Esposito, 39 anni; Felice Ferrillo, 49 anni; Antonietta Magri, 66 anni; Sara Imperatore, 44 anni; Luigi Pio Sannino, 25 anni e Antonio Cerreto, 54 anni e Giovanni Clarelli, 41 anni, Carmine Varriale, 41 anni; Domenico Russo, 39 anni di Giugliano; Giuseppe Chiaro, detto “Peppe”, ras storico dei clan Longobardi. 

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Nello specifico, nel corso dell’attivita di indagine, sono state documentate più di cinquanta cessioni di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina tra Licola, Toiano e Monterusciello, proceduto all’arresto in flagranza di reato di due soggetti e sequestrato svariate dosi di sostanza stupefacente. Le investigazioni hanno, altresi, permesso di ricostruire una collaudata attività criminosa consistente nel furto di veicoli, finalizzata ad avanzare richieste estorsive ai proprietari per la restituzione. La misura cautelare a stata emessa nei confronti di undici soggetti; in particolare, per uno di essi, stata applicata la misura degli arresti domiciliari e, per dieci, quella della custodia cautelare in carcere.  Uno al momento è sfuggito alla cattura.

Diversi gli episodi estorsivi accertati, ad esempio un soggetto proprietario di una Jeep Renegade fu costretto a versare 1.800 euro per avere indietro la propria auto mentra la proprietaria di una Fiat 500 dovette sborsare 1.500 dopo una richiesta iniziale di 2300 euro. A occuparsi del business erano, secondo l’accusa, Giuseppe Chiaro, Pio Sannino, Giovanni Clarelli e Domenico Russo. 

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