Operazione contro il ‘clan del pezzotto’ Sky e Dazn, scoperta una nuova centrale. La Polizia di Stato ha concluso una vasta operazione contro la pirateria audiovisiva disposta dalla procura Distrettuale di Catania nei confronti di un’associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti diversi dai contanti danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa, ricettazione, spaccio di sostanza stupefacente, omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.
TROVATA UN’ALTRA CENTRALE
L’operazione “Gotha” ha visto il coinvolgimento anche del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Perugia che ha eseguito una perquisizione nei confronti di un reseller residente nell’hinterland perugino.
In particolare, il 46enne aveva il compito di provvedere all’acquisizione e gestione della clientela interessata ai prodotti illegali “commercializzati” dall’organizzazione criminale.
Considerata la delicatezza dell’operazione, gli agenti che sono intervenuti hanno finto di essere ufficiali giudiziari incaricati di una notifica di atti, al fine di poter accedere velocemente all’interno dell’abitazione.
SCATTA LA DENUNCIA
Il proprietario di casa è stato così sorpreso dagli operatori, in una stanza trasformata in centrale illegale di streaming, nella quale venivano gestiti e conteggiati i profitti derivanti dagli “abbonamenti”. Al termine dell’attività il 46enne è stato denunciato in stato di libertà mentre i computer, i telefoni e la strumentazione informatica di ultima generazione, che erano ancora in funzione all’atto della perquisizione, sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione della Procura di Catania.
L’INDAGINE PRINCIPALE
Le accuse, per i 70 indagati, i cui capi erano distribuiti sul territorio nazionale – da Catania a Roma, Napoli, Salerno e Trapani – e all’estero in Inghilterra, Germania e Tunisia, vanno dall’associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato al riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona e altri reati.
Il Commissario dell’AGCOM Capitanio ha dichiarato di Agcom Massimo Capitanio: “Dopo l’operazione della Procura distrettuale di Catania oltre 900.000 italiani, sorpresi a guardare illegalmente contenuti a pagamento, rischiano gravi conseguenze penali ed economiche. Una rivoluzione culturale e normativa non è più rinviabile. Serve un’alleanza di sistema che rimetta al centro la tutela dei contenuti. La notizia di questa mattina ci dimostra che una via c’è”.
“Il lavoro che stanno svolgendo i reparti specializzati della Polizia Postale e della Guardia di Finanza rende evidente come sul mercato siano presenti player illegali che pregiudicano la possibilità di continuare a investire nell’industria dello streaming live di eventi sportivi. La condivisione di dati personali attraverso l’abbonamento a servizi illeciti mette inoltre a rischio la sicurezza degli stessi “clienti” di questi servizi illegali che dovrebbero essere consapevoli di condividere proprie informazioni sensibili con organizzazioni criminali sofisticate e pericolose“, questo è il commento di Dazn.