Attraverso il telefonico, custodito in carcere, gestiva gli affari del clan attraverso le chiamate ai suoi affiliati che eseguivano i suoi ordini e gli trasferivano il denaro. C’è anche Vincenzo Zullo, detto “o’ cavallar”, boss di Cava dé Tirreni, tra le 4 persone accusate di usura ed estorsione in concorso aggravati dalle modalità mafiose a cui la Polizia di Stato, al termine di indagini coordinate dall’ufficio inquirente retto dal procuratore Giuseppe Borrelli, ha notificato altrettanti arresti in carcere.
Gli altri tre destinatari delle misure cautelari sono Michele Memoli (come Zullo già detenuto), Gerardo Bartiromo e Vicenzo Pellegrino. I quattro avrebbero, secondo gli inquirenti, imposto delle estorsioni ai danni di un commerciante nell’ambito di un prestito concesso a tasso usurario alcuni anni prima e ai gestori di una piazza di spaccio che si trova della frazione Santa Lucia di Cava de’ Tirreni.