La pandemia Covid ha dato un forte impulso alla diffusione del delivery. Il sistema è semplice: un cliente chiama al numero di telefono per ordinare, poi c’è un rider che viene incaricato della consegna a domicilio. Questo meccanismo è stato già prima usato dalle organizzazioni criminali nell’ambito dello spaccio di droga, soprattutto dopo lo smantellamento delle grandi piazze sorte nelle periferie di Napoli.
La rete dei pusher a Napoli
Il sistema è stato confermato dall’indagine sull’organizzazione criminale guidata da Mario Cardillo, alias Marettiell ‘o Meccanico, accusato di importare marijuana dalla Spagna. Inoltre il 51enne di Napoli avrebbe fatto arrivare sul mercato napoletano anche la cocaina tramite Giovanni Risi che usava la sua rete di spacciatori a domicilio. Il rapporto tra i due sarebbe emerso anche in un’intercettazione del settembre 2019, infatti, Cardillo chiede all’altro: “E sfaccimm’ dei soldi miei dove stanno?“.
Altra importante conferma dell’esistenza della rete di pusher sarebbe arrivata con l’arresto di Longobardi, risalente al 9 dicembre 2019. Immediatamente Risi contattava ‘o Meccanico per informarlo della notizia: “L’hanno cucinato”. Gli indagati erano ben consapevoli dell’illegalità dei loro affari tanto che Cardillo utilizzava un distorsore vocale.
Il sistema del delivery della cocaina prima del Covid
Dall’aprile al dicembre del 2019, quindi già prima del lockdown, il 44enne avrebbe raccolto gli ordini telefonicamente dal cliente, dopodiché dava le informazioni ai pusher di turno, che consegnavano tra la zona della Doganella, piazza Carlo III, corso Meridionale, il cimitero di Poggioreale e Capodichino.
Sono tante le conversazioni in cui Risi parlava con gli acquirenti e con i suoi rider Vincenzo Longobardi, Vincenzo Sarnataro, alias Cicciotto, Marco Gargano e Mario Santella. Così la Procura di Napoli ha svelato la sua rete di distributori e la modalità delle consegne nelle zone concordate con gli acquirenti.
Inoltre, per i rider sarebbe stata prevista anche una sorta di mancia. Un cliente voleva pagare 30 euro per 2 dosi di cocaina, ma Risi gli avrebbe detto di aggiungere altri 5 euro, raggiungendo così il costo complessivo di 40 euro. Le consegne del gruppo non si sarebbero fermate nemmeno durante le feste natalizie quando il 44enne avrebbe detto al suo spacciatore: “Vuoi andare un momento a casa del DJ?”.
Il video del blitz contro la rete di narcos
Spaccio con base a Giugliano e consegne in bici, presi il capo e i pusher


                                    