Il detenuto aveva già fatto richiesta ma era stata respinta a giugno. Dopo mesi e mesi di lavoro, il suo avvocato ha vinto il ricorso sbloccando la situazione di stallo che si era creata.
La richiesta respinta dei colloqui intimi
La sua richiesta era stata ampiamente rifiutata perché il detenuto di origini campane era stato trovato in possesso di un telefono. Come in un episodio di Prison Break, questa trasgressione delle regole, tra le più severe nel carcere, ha quindi escluso il detenuto dal poter utilizzare la stanza dell’affettività. La stanza era stata inaugurata solo ad Aprile di quest’anno. In più la moglie era risultata figlia ad un uomo “inequivocabilmente inserito in vicende di criminalità organizzata, anche insieme al genero”. Il mancato controllo visivo e auditivo avrebbe quindi potuto consentire lo scambio di informazioni pericolose e favorire ulteriori contatti con il mondo esterno.
Il ricorso e la vittoria del detenuto
Dopo il duro no incassato, l’uomo insieme all’avvocato Francesco Mattiangeli ha presentato un reclamo all’Ufficio di sorveglianza di Spoleto e il magistrato Fabio Gianfilippi lo ha accolto. L’avvocato ha fatto leva sulla buona condotta avuta dal detenuto nei mesi successivi al ritrovo del telefonino. Ha continuato dicendo che il suo assistito avesse persino conseguito il diploma di maturità all’interno del carcere. L’avvocato ha poi sottolineato che l’uomo “mantiene comunque dei colloqui ordinari con la moglie e che certe informazioni pericolose possano scambiarsi anche lì. In più il familiare e la persona detenuta sono sottoposti ai controlli e alle perquisizioni nei limiti indicati dalla legge”.
La richiesta accettata permetterà quindi al detenuto di accedere alla stanza così come concesso ad un altro detenuto dello stesso carcere, tra i primi dell’intera struttura carceraria umbra.