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Condannate le ditte costruttrici della discarica di Chiaiano, assoluzioni e condanne lievi per gli imputati

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Materiali scadenti e impermeabilizzazione precaria. La discarica di Chiaiano è stata costruita con un progetto esecutivo approvato per favorire il clan Zagaria e i suoi sodali Cardandente Tartaglia. Come anticipato da Rosaria Capocchione su Fanpage, ieri è stata accertata la responsabilità penale dal Tribunale di Napoli, presidente Armonia De Rosa, che ha confermato l’impianto del pm Antonello Ardituro in merito alle indagine tecniche.

Assoluzioni o condanne lievi  per Giuseppe, Franco, Giovani e Mauro Carandente Tartaglia che controllavano la ditta Edilcar; per Vitale Diener, direttore tecnico Ibi; per Paolo Viparelli, direttore tecnico Ibi e responsabile della discarica di Chiaiano; per Gregorio Chimenz, preposto Edilcar per la discarica di Chiaiano; Pasquale Apicella e Antonio Granozio, fornitori di argilla. La pena più pesante è stata inflitta a Giuseppe Carandente Tartaglia, 2 anni e 4 mesi.

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La penale responsabilità è stata, dunque, riconosciuta in capo alle imprese alle quali la Dda di Napoli aveva contestato l’illecito amministrativo: la Ibi Idroimpianti e la Edilcar, entrambe condannate al pagamento di una multa di 51.600 euro. Infine è stata disposta la confisca di tutti i beni in sequestro e il riconoscimento dei danni alla parti civili: Comune di Napoli, Consiglio dei Ministri, ministero dell’Ambiente.

 

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