I giudici della quarta sezione collegio C del Tribunale di Napoli hanno condannato a 10 anni di reclusione per Crescenzo Marino jr, figlio di Gennaro ‘McKay’ Marino e nipote omonimo dell’uomo ucciso a gennaio del 2005 a Terracina nel corso della faida di Scampia.
Prima di finire in manette Marino era molto seguito su Tiktok sul quale aveva decine di migliaia di followers e tantissime visualizzazioni. Proprio sui social ha postato foto e video delle sua bella vita vissuta tra il bordo piscina, i calici di vino e macchine di lusso
L’inchiesta contro Crescenzo Marino
Il presunto rampollo della famiglia Marino sarebbe stato per anni incaricato di raccogliere i soldi delle piazze di spaccio a ridosso delle cosiddette Case Celesti. L’inchiesta è condotta dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Rosa Volpe e dello stesso procuratore Nicola Gratteri.
Nel corso del processo il suo legale Luigi Senese ha provato a dimostrare la sua estraneità alla camorra, facendo leva sulle attività lavorative che sarebbero state condotte in questi anni, ma anche sulla rete di amicizie estranee al circuito criminale. Ed è stato sempre l’avvocato Senese a insistere sulla mancanza di riscontri – dal suo punto di vista – rispetto alle dichiarazioni di pentiti e alla ricostruzione delle forze dell’ordine. In attesa di leggere le motivazioni, ha prevalso la tesi dell’accusa.
Dunque Marino finisce in dopo accuse di alcuni collaboratori di giustizia. Anche di recente, nel pieno del processo di primo grado, vengono depositate anche altre accuse, che portano la firma dei due pentiti Pasquale Cristiano e Salvatore Roselli.