I trafficanti hanno bisogno di utilizzare un linguaggio criptato per riferirsi ai carichi di droga, spesso, però, gli inquirenti riescono a codificare analizzando il contesto e valutando i profili degli indagati. Il telefono è stato fondamentale per il giro d’affari gestito da Giacomo Visconti, capo del gruppo di narcos di Marano alias ‘o tifoso.
Il 39enne era aiutato da Angelo Pugliese, custode della droga, e da Foued Boukamh, corriere dell’organizzazione. Volevano fingersi esperti di geopolitica internazionale e fan di cartoni animati, invece le loro intenzioni erano ben altre.
“Fai 27 Dragon Ball, 10 Putin”
Il 2 gennaio 2023, Visconti avrebbe chiesto a Pugliese di preparare un carico da 84 kg di hashish e di farlo consegnare dal complice algerino. I tre sono stati accusati dalla DDA di Napoli di detenzione e spaccio di droga grazie anche all’intercettazione dei messaggi telefonici.
Così il giorno dopo Capodanno, il 39enne si è scambiato messaggi sgrammaticati con il suo braccio destro: “…Buon giorno allora fai 27 Dragon Ball, 17,5 Spaiderm 10 1946, 10 Putin, 10 London, 10 Topolino totale 84,5…Tra un’oretta telo mando allora ok grazie…10 min sono pronto se vuoi…Mi fai cortesia lo guardi un po’ avanti... ”.
Anche tra il 10 e l’11 gennaio sono stati registrati i goffi messaggitra ‘o tifoso e il suo custode: “Ieri ai chiamato 10 topolino 15 london preparo pure questi… Fai 15 London
e 10 topolino e 5 cerchio…I5london 10 topolino e 5 cerchio totale 30… Ok alle 18 sta da
me…Ho preparato 15 london 10 topolino 5cerchi per le 18 ok… Va bene grazie..”.
Il gruppo Visconti
Il gruppo di narcos di Visconti si muoveva tra Marano, Villaricca e Giugliano. È questa la tesi della Procura di Napoli, guidata da Nicola Gratteri, che martedì ha portato alla cattura dei trafficanti. In particolare 4 persone sono state accusate di aver importato grandi quantità di droga dalla Spagna attraverso telefoni utilizzati ad hoc. Infatti, la rete dei trafficanti di Napoli nord è stata svelata dalle intercettazioni telefoniche richieste dalla DDA partenopea.
“Tengo un bel prodotto si chiama Scarface”, le parole del narcos di Marano
