Truffe agli anziani, arriva la sentenza per la banda napoletana ritenuta responsabile dei colpi eseguiti in provincia di Roma. Nell’operazione furono undici le persone arrestate tra vertici, esattori, procacciatori, telefonisti, autisti ed esecutori materiali delle truffe. Ovvero quelli che si presentavano alla porta di casa della vittima di turno come finto avvocato, maresciallo o direttore delle Poste sparendo poi con soldi, oro, gioielli e carte di credito per decine di migliaia di euro. Un vero e proprio business, un affare di famiglia, molti dei sodali sono infatti imparentati fra loro predisponendo “una stabile attività lavorativa”, come scrive ancora il giudice per le indagini preliminari, passando “la giornata nel programmare delitti”.
All’esito del processo ci spono state diverse derubricazioni di reato, ad esempio le estorsioni contestate a Buonocore e Maranta sono state riqualificate in truffa. Inoltre ci sono state assoluzioni per molti capi di imputazione rispetto al 415 bis.
Il Giudice dr. Paolo Scotto di Luzio all’esito di giudizio abbreviato ha condannato Maranta Nunzio (difeso dagli avvocati Spigarelli e Andrea Imparato) alla pena di anni quattro di reclusione; Piccirillo Gennaro (difeso dall’avv. Arturo Cola) alla pena di anni tre di reclusione; Buonocore Gennaro (difeso dall’avv. Tiziana De Masi) alla pena di anni due, mesi quattro di reclusione ed euro 600 di multa in quanto ritenuto partecipe e non capo promotore della banda; Giuliano Luigi (difeso dall’avv. Tiziana De Masi) alla pena di anno uno, mesi sei di reclusione ed euro 400 di multa in quando condannato solo per la truffa e non per l’associazione
Assolto Buonavoglio Fabio (difeso dall’Avv Saccomanno) dalle imputazioni a lui ascritte per non aver commesso il fatto.