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Daniele Ponzo, dall’analisi del cellulare la verità sulla morte del 17enne

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Sarà l’analisi dei messaggi e delle chat estrapolate dal telefono di Daniele Ponzo, il 17enne di Mariglianella trovato senza vita ieri mattina dopo oltre 24 ore di ricerche, a fornire gli elementi decisivi per chiarire le circostanze della sua morte.

Il corpo del ragazzo è stato scoperto all’interno di un cantiere edile abbandonato, in un luogo che per anni era rimasto in disuso. La notizia del ritrovamento ha sconvolto l’intera comunità: familiari, amici e compagni di scuola si sono stretti nel dolore, incapaci di spiegarsi quanto accaduto.

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Secondo una prima ricostruzione, le ferite riportate e la posizione del corpo suggerirebbero una caduta dall’alto, forse un gesto volontario dal tetto dell’edificio. Ma alcuni dettagli, come il ritrovamento della bicicletta nascosta tra i cespugli e del cellulare sotterrato nel terreno, non permettono di escludere ipotesi diverse e rendono il quadro ancora più complesso.

Fondamentale sarà anche l’autopsia, che dovrà stabilire con precisione la causa del decesso. Gli investigatori, intanto, stanno ricostruendo le ultime ore di Daniele: verranno analizzati cellulare, computer e ascoltati familiari, amici e conoscenti per cercare di dare risposte ai tanti interrogativi.

Un elemento che getta un’ombra ulteriore sulla vicenda riguarda le voci di un incontro con un presunto “santone”, di cui il giovane avrebbe parlato con alcuni coetanei nei giorni precedenti. Secondo questi racconti, Daniele appariva nervoso e avrebbe fatto cenno a un appuntamento vicino a una chiesa, forse legato a una consegna di denaro. Si tratta però di indiscrezioni ancora prive di riscontri ufficiali, su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.

Daniele era scomparso nel pomeriggio di mercoledì, dopo essere uscito di casa in sella alla sua mountain bike per andare a trovare una zia. Da quel momento si erano perse le sue tracce: telefono irraggiungibile e nessun ritorno a casa. La famiglia, allarmata, aveva denunciato la scomparsa, facendo scattare una mobilitazione collettiva: centinaia di cittadini, volontari e forze dell’ordine hanno perlustrato la zona, mentre la foto del ragazzo correva sui social e arrivava anche a “Chi l’ha visto?”.

Le speranze si sono infrante ieri mattina, quando un operaio ha notato il corpo del giovane all’interno del cantiere. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri di Brusciano e i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il cantiere è stato posto sotto sequestro, mentre telecamere di sorveglianza, testimonianze e dati digitali sono ora al centro delle indagini.

La comunità di Mariglianella è sotto shock, e il sindaco Arcangelo Russo ha rivolto un appello alla cittadinanza per collaborare con le autorità. L’inchiesta, ancora alle prime fasi, punta a sciogliere i molti dubbi e a dare risposte alla famiglia di Daniele, che attende di conoscere la verità sulla tragica fine del giovane.

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