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sabato, Aprile 27, 2024
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Decreto coronavirus: c’è anche lo svuota carceri. Quali sono i detenuti che possono ottenere i benefici

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Detenzione domiciliare per i detenuti che hanno pene da scontare sino a 18 mesi. Nel caso in cui la pena sia superiore a 6 mesi sarà applicato il braccialetto elettronico. Lo prevede il decreto varato oggi dal governo: l’obiettivo è quello di diminuire la presenza nelle carceri per gestire meglio l’emergenza coronavirus. Saranno esclusi detenuti i responsabili di gravi reati, i delinquenti abituali e quelli coinvolti nelle violenze dei giorni.

ino al prossimo 30 giugno potrà essere ottenuta la detenzione domiciliare dai detenuti che devono scontare una pena, o un residuo di pena, fino a 18 mesi, come già previsto dalla normativa vigente, ma con una procedura semplificata. E’ quanto chiarisce il ministero della Giustizia illustrando in una nota i contenuti del nuovo decreto legge relativo al mondo penitenziario. Se la pena è superiore ai 6 mesi verrà applicato un braccialetto elettronico o altri strumenti tecnici.

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I braccialetti elettronici, spiega il ministero, saranno resi disponibili secondo un programma di distribuzione adottato dal capo dell’amministrazione penitenziaria, d’intesa con il capo del dipartimento di pubblica sicurezza, tenuto conto della capienza dei singoli istituti, del numero dei detenuti ristretti, nonché delle concrete emergenze sanitarie rappresentate dalle autorità competenti.

GLI ESCLUSI – I reati particolarmente gravi, come ad esempio quelli richiamati dall’articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario, i maltrattamenti in famiglia o lo stalking, sono esclusi dalla norma che prevede l’accesso alla detenzione domiciliare per i detenuti che devono scontare una pena fino a 18 mesi. Esclusi anche i detenuti che hanno partecipato alle rivolte dei giorni scorsi in molte carceri italiane.

Le proteste dei sindacati di polizia penitenziaria

Nel susseguirsi di Decreti emessi dal Governo per le misure di contenimento al contagio del Covid 19, sembrerebbe essere presente anche la nuova norma svuota carceri 2020 che prevedrebbe la detenzione domiciliare per i detenuti che devono scontare pene sino a 18 mesi, con addirittura la possibilità di utilizzare il cd braccialetto elettronico; resterebbero esclusi i detenuti per reati gravi, i
delinquenti abituali e coloro che sono stati coinvolti nelle rivolte dei giorni scorsi.
Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale del Sindacato di Polizia Coisp di Napoli, il quale ha dichiarato: “Poliziotti rischiano anche la vita per garantire la sicurezza nelle nostre città e stamattina, con sommo stupore, apprendiamo dalla stampa alcune anticipazioni di norme contenute nel Decreto Legge allo studio da parte del Governo, in particolare quella voluta dal Ministro Bonafede relativa allo svuota carceri, per ridurre la popolazione carcerario in questo momento di grave crisi mondiale. Detenuti che devono scontare peno sino a 18 mesi potrebbero beneficiare della detenzione domiciliare, a mio parere è una vera follia. Parliamo sicuramente di delinquenti non abituali, almeno a sentire le anticipazioni, ma comunque di gente che, per essere in galera al termine dei vari gradi di giudizio, è stata ritenuta responsabile di reati, che potrebbero anche essere quelli di furto, che comunque creano allarme sociale. Dietro ad ogni arresto e ad ogni condanna – continua il leader del Coisp partenopeo – c’è il lavoro di donne ed uomini delle forze dell’ordine, della magistratura che danno l’anima per il proprio lavoro e per dare risposte certe alla cittadinanza, quindi liberare così semplicemente chi si macchia di reati appare evidentemente una mancanza di attenzione. Non dobbiamo inoltre sottovalutare che moltissimi detenuti nelle carceri italiane sono stranieri, spesso senza fissa dimora o clandestini, che quindi si renderebbero sicuramente irreperibili una volta scarcerati. Auspichiamo – conclude Raimondi – un ripensamento su questa norma troppo garantista, ricordando che l’unico modo per dare senso a tutto il sistema giudiziario italiano resta la certezza della pena, senza benefici di sorta che rappresenterebbero una vera pugnalata alle spalle sia delle forze dell’ordine che dei cittadini
onesti di questa Nazione.”

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