Antonio Pignataro di 67 anni, tra le quattro persone arrestate dai finanzieri dei nucleo di polizia-economico finanziaria di Napoli e Salerno a Scalea, in provincia di Cosenza, ritenute facenti parte di una banda di spacciatori. L’uomo aveva scontato una condanna a 30 anni di reclusione per l’omicidio, avvenuto il 29 maggio 1982, della piccola Simonetta Lamberti, figlia dell’allora magistrato Alfonso Lamberti.
Le misure cautelari riguardano anche Ivano Busiello 48 anni, Gianluca Lano 46 anni, e Joisef Slimane di 26 anni. Il gruppo criminale era capeggiato da Domenico Tamarisco, con altre sette indagini già raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 7 luglio dal gip di Catanzaro.
“Gli elementi acquisiti – si legge nella nota ufficiale della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro – hanno riguardato un presunto sodalizio dedito al traffico di stupefacenti, del tipo cocaina e hashish operante in Scalea.
L’indagine condotta dai nuclei di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli e Salerno ha consentito di rilevare la struttura del sodalizio con ripartizione dei compiti di fornitori, acquirenti, corrieri, custodi e distributori della sostanza stupefacente, i canali di approvvigionamento, con la cessione anche nelle province di Napoli e Salerno, nonché l’utilizzo di modalità di comunicazioni attraverso telefoni criptati”.
Il procedimento penale per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.