Fanno ancora discutere i sovrapprezzi sugli ordini effettuati nei ristoranti e nei bar. Dopo il caso dei due euro aggiunti al conto di due clienti di un bar di Gera Lario, a Como, per aver “osato” chiedere di dividere in due il toast ordinato, si aggiunge un secondo caso che sta facendo storcere il naso a molti utenti social negli ultimi minuti.
Sovrapprezzo di due euro per un piattino, il caso a Finale Ligure
Questa volta siamo a Finale Ligure, in provincia di Savona. Il cliente di un’osteria del posto ha pubblicato sui social il conto finale ricevuto, e tra le varie portate spiccano, appunto, i due euro supplementari per un “piattino di condivisione”.
Il fatto è stato riportato dalla blogger e giornalista Selvaggia Lucarelli sul proprio profilo Instagram, con le seguenti parole: “Liguria. Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo in conto il coperto”.
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Il precedente in un bar del Comasco
[DAL NOSTRO ARCHIVIO] Lo stesso inconveniente si è consumato in un bar di Gera Lario, nel Comasco, in cui dei turisti sono stati sorpresi dallo scontrino finale del loro pranzo: il proprietario ha aggiunto al conto ben due euro di “servizio” per aver tagliato a metà un toast. L’episodio è subito diventato virale sui social.
I clienti hanno spiegato “Abbiamo usato piattini e tovaglioli in più”. In pratica è stato ordinato un toast vegetariano con patatine a 7,5 euro, più il sovrapprezzo di 2 euro perché “diviso a metà” nel locale del piccolo paesino si affaccia sul lago. Hanno poi aggiunto: “Il formato del toast viene servito già tagliato in due esatte metà. Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due. Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero…”, scrive il cliente.
“Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo”, ha replicato il gestore del bar.