domenica, Luglio 20, 2025
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Femminicidio Martina, la Procuratrice di Napoli Nord: “La speranza è finita quando abbiamo trovato gli occhiali”

«Ben vengano tutte le disposizioni normative per prevenire i reati» come quelli dell’uccisione di Martina Carbonaro, «ma a questo punto bisogna mettere in campo iniziative a monte, a livello sociale, nelle scuole, nelle famiglie, nel sociale. Ognuno di noi deve educare i nostri figli a che cos’ è l’amore e a che cos’è voler bene che non significa possesso esclusivo». È l’invito fatto alla società civile della procuratrice del Tribunale di Napoli Nord Anna Maria Lucchetta, nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina per chiarire alcuni aspetti sul femminicidio della 14enne di Afragola, ritrovata senza vita all’interno della vecchia casa del custode dello stadio ex Moccia. Ad ucciderla, come poi confessato dal giovane, il quasi 19enne AlessioTucci, l’ex fidanzato arrestato e attualmente rinchiuso nel carcere Giuseppe Salvia di Poggioreale con la custodia cautelare in carcere confermata ieri.

Il parallelismo con Caivano

La tragica vicenda di Afragola, afferma la procuratrice, «mi ha portato alla mente, in modo fisso, la vicenda dello stupro delle due cuginette di Caivano di 13 e 14 anni, le quali sono miracolosamente salve ma irrimediabilmente lese nella loro dignità. Anche in quel caso i presunti responsabili, già condannati, sono minorenni e appena maggiorenni». Ecco perciò l’invito da parte della dottoressa Lucchetta, a «mettere in campo iniziative a monte, a livello sociale, nelle scuole, nelle famiglie. Io riparto da mio figlio, ad educarlo. È un argomento che riguarda tutti noi. Mi ha colpito maggiormente di questa vicenda la giovane età di tutti e due i ragazzi. Abbiamo una bambina e un ragazzo di appena di 18 anni. La vicenda è di una gravità inaudita».

La scomparsa e le indagini

Parlando prettamente della tragica vicenda, la procuratrice Anna Maria Lucchetta ricostruisce: «Le indagini sono iniziate con la denuncia di scomparsa della povera Martina e da lì sono partite le ricerche con la speranza di ritrovarla viva. Fondamentali sono stati due elementi: la geolocalizzazione del cellulare di Martina che portava come cella di aggancio l’area vasta del campo Moccia di Afragola e poi le immagini di videosorveglianza con un’ampia attività di perlustrazione».  La procuratrice conferma come «le ultime immagini di Martina la ritraggono con Alessio Tucci in un casolare. Le speranze di ritrovare Martina viva sono terminate quando abbiamo ritrovato lì gli occhiali che Martina indossava sempre. Abbiamo temuto il peggio, che è arrivato quando abbiamo trovato il corpo della povera Martina sotto un ingombro di rifiuti».

La posizione di Alessio Tucci e la crudeltà

Ritrovato il cadavere, l’attenzione degli investigatori si è concentrata sull’ex fidanzato di Martina Carbonaro, Alessio Tucci. «Abbiamo richiamato Alessio Tucci, che aveva partecipato alle ricerche della povera Martina – afferma la procuratrice di Napoli Nord –  Di fronte all’evidenza netta della cella di aggancio della ragazza e dell’ultimo passaggio di Martina per poi ritrovare il cadavere e scoprendo che era soltanto lui in compagnia della ragazza, ha ammesso di averla ammazzata come poi ha ammesso anche venerdì nell’interrogatorio di garanzia. Tucci ha riferito di aver colpito Martina varie volte alla testa con una pietra trovata sul posto Non chiedete quanti colpi di pietra sono stati dati e dove è stata colpita perchè questo solo l’autopsia lo stabilirà, ma posso dire che Alessio ha agito con crudeltà».

Sul rapporto tra i due, oramai terminato per volere di Martina, la dottoressa Lucchetta precisa: «C’era una relazione affettiva interrotta tra i due ma non c’era nessun segnale di criticità ricevuto dalle forze dell’ordine né dell’autorità giudiziaria. Parliamo di una relazione affettiva tra una bambina di 14 anni e un ragazzo di appena 18. Quindi, quali criticità ci potevano essere? Eppure Tucci ha detto di aver agito in modo crudele perché Martina non voleva continuare la relazione ma continuare la sua vita. Tucci, a rifiuto di un abbraccio da parte di Martina ha agito» spezzando per sempre la vita di una giovanissima che aveva tanti sogni da realizzare.

L’azione dei carabinieri

Alla conferenza stampa di questa mattina al Tribunale di Napoli Nord con sede ad Aversa, anche il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli Biagio Storniolo. «Le attività investigative – le parole di Storniolo – sono ancora coperte dal segreto istruttorio. Mi limito a ringraziare il personale dell’Arma e la Procura di Napoli Nord. È stato uno sforzo importante che è partito già nella giornata del 26 maggio al momento della scomparsa di Martina. È stato uno sforzo che ha impegnato i carabinieri e di tutto il comando provinciale oltre al Nucleo Investigativo e la parte Tecnico-Scientifica. Uno sforzo corale che dovevamo alla cittadinanza e alla popolazione. L’Arma dei carabinieri continuerà a fare il proprio dovere al servizio delle persone» conclude Storniolo.

Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatinohttp://InterNapoli.it
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale, della cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore. Vincitore di diversi premi giornalistici locali e nazionali, sono mosso sempre dalla curiosità: il vero sale di questo mestiere.