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giovedì, Maggio 2, 2024
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Fiamme e violenza in carcere, sei agenti in ospedale dopo l’incendio appiccato da un detenuto

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“Continua l’ondata di violenze ai danni del personale di Polizia penitenziaria in Sardegna e ancora nulla si sta facendo per sanare questa drammatica situazione”.

È senza appello la denuncia di Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo quanto avvenuto nelle ultime ore nella Casa circondariale di Uta. Come spiega Luca Loi, dirigente del SAPPE a Cagliari, “Sabato, un detenuto ha incendiato la cella e successivamente ha aggredito gli Agenti che lo avevano portato fuori per permettere l’intervento repentino dei sanitari, tirando un calcio al ginocchio di uno dei poliziotti mentre altri sei sono rimasti intossicati dalle esalazioni del fumo causato dall’incendio mentre spegnevano le fiamme e mettevano in sicurezza tutti gli altri detenuti ristretti nella Sezione”.

Ma non è tutto, prosegue ancora il SAPPE: “Ieri, domenica, un altro detenuto ristretto nella stessa sezione e sottoposto al regime del 14-bis, proveniente dal carcere di Perugia nel quale in un solo mese ha spedito all’ospedale decine di poliziotti, è uscito dalla cella manomettendo la serratura e nel corridoio della sezione, armato di un bastone appuntito, ha colpito violentemente gli agenti in servizio colpendone uno sulla testa e poi ha aggredito violentemente anche gli altri poliziotti che nel frattempo erano arrivati in soccorso dei colleghi causando ad uno di questi una ferita alla mano alla quale sono stati applicati diversi punti di sutura”. Fais e Loi sottolineano che “il SAPPE auspica che l’Amministrazione si faccia carico della criticità in questione il prima possibile al fine di ripristinare la serenità di tutti gli operatori penitenziari in servizio in Sardegna”.

Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece stigmatizza i gravi episodi avvenuti del carcere di Uta a Cagliari ed esprime solidarietà ai poliziotti coinvolti: “Con questi ulteriori gravi eventi critici sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi della Casa circondariale di Uta a Cagliari: e questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.  Per questo, il leader del SAPPE “auspica in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”. 
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