Stamattina la Guardia di Finanza, con l’impiego di 200 militari appartenenti a 30 Reparti del Corpo, ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali e a un decreto di sequestro preventivo per un importo pari complessivamente a 7.947.540,28 euro, emessi dal GIP di Torre Annunziata. Le accuse sono di associazione per delinquere, di adulterazione o contraffazione di fitofarmaci, di riciclaggio e di auto-riciclaggio.
Con fitofarmaci si intendono prodotti fitosanitari come antiparassitari o pesticidi, utilizzati in agricoltura per l’eliminazione di organismi nocivi e di erbe infestanti, la cui immissione in commercio è soggetta ai dettami di specifiche direttive europee, che prevedono una doppia valutazione del rischio.
L’attività investigativa trae origine dal sequestro di oltre 46mila litri di fitofarmaci adulterati e illegali – che immessi sul mercato avrebbero fruttato 5 milioni di euro – effettuato dalla Guardia di Finanza nel 2023 in fase di accesso presso il domicilio del rappresentante legale della “Agro Val Service” s.r.l. con sede a Boscoreale (NA), esercente l’attività di “commercio al dettaglio di prodotti per l’agricoltura ed il giardinaggio“.
Dalle indagini, effettuate anche tramite intercettazioni telefoniche, è emerso che l’amministratore della società avrebbe importato dalla Cina e dalla Thailandia, per poi commercializzarli in concorso con alcuni intermediari/procacciatori di clienti, fitofarmaci vietati dalla normativa di settore, europea e nazionale, in quanto adulterati e pericolosi per la salute pubblica.
Nello specifico i fitofarmaci, dopo essere stati introdotti nel territorio nazionale mediante false indicazioni nelle bollette doganali inerenti alla tipologia di prodotto in modo da eludere i controlli, venivano manipolati con altre molecole, creando miscele nocive per la salute umana ed estremamente vantaggiose per i clienti finali, in quanto diluibili con una percentuale di acqua doppia rispetto a quella necessaria per l’impiego di un fitofarmaco legale, permettendo quindi agli attuali indagati un illecito risparmio di spesa e, conseguentemente, un maggiore illecito profitto. Nel corso delle indagini si è proceduto ad una pluralità di sequestri dei fitofarmaci adulterati, i quali, all’esito della consulenza tecnica disposta da questo Ufficio, sono risultati contenere sostanze altamente cancerogene, pericolose per la salute umana.
I proventi dell’attività illecita sono risultati reinvestiti dai principali indagati nell’acquisto di 3 immobili — un appartamento a Scafati (SA), una residenza estiva a Capaccio Paestum (SA) ed un b&b a Porto Cesareo (LE) del valore complessivo di euro 381.050,48, anch’essi oggetto di sequestro preventivo, integrandosi a carico dei responsabili anche il reato di auto-riciclaggio.
All’esito delle indagini espletate il GIP del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, la misura coercitiva degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di altri sette indagati e la misura coercitiva del divieto di dimora nella regione Campania per un indagato nonché ha disposto il sequestro preventivo della somma di 7.947.540,28 euro, comprensiva di denaro contante, disponibilità finanziarie, quote societarie, beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati.
In esecuzione di un decreto sono in corso 55 perquisizioni —nelle regioni Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia – anche nei confronti delle ditte degli acquirenti e degli intermediari/procacciatori di clienti dei fitofarmaci provenienti dalle due società riconducibili al dominus dell’associazione per delinquere (Agro Val Service s.r.l. e Romanus Agro s.r.l.), al fine di impedirne l’utilizzo nelle coltivazioni agricole con ulteriori danni per l’ambiente e per il consumatore finale.