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HomeCronacaGarlasco, l’ultimo disperato tentativo d’aiuto di Chiara Poggi mentre veniva uccisa

Garlasco, l’ultimo disperato tentativo d’aiuto di Chiara Poggi mentre veniva uccisa

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Un nuovo dettaglio emerso dalla relazione dei Ris potrebbe aggiungere un tassello importante alla ricostruzione del delitto di Garlasco. Secondo gli investigatori, Chiara Poggi avrebbe tentato di chiedere aiuto durante l’aggressione, cercando di afferrare la cornetta del telefono. A confermare questa ipotesi è la presenza di uno schizzo di sangue nel vano di alloggiamento dell’apparecchio.

Il passaggio cruciale si trova a pagina 62 della relazione dei carabinieri del Ris, dove si legge: «N. 1 telefono variamente investito da tracce ematiche da proiezione (…) Si rileva una traccia da proiezione nel vano di alloggiamento della cornetta. Nessun prelievo effettuato». Una frase che, secondo chi indaga, lascia intendere che la giovane, pur ferita, abbia tentato di afferrare il telefono fisso, forse nel disperato tentativo di chiedere aiuto.

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Un’altra conferma arriverebbe dall’esame del corpo: «Le piante dei piedi del cadavere esibiscono tracce ematiche che lasciano ipotizzare l’esistenza di una qualche fase dell’azione delittuosa, in cui la vittima ha calpestato il sangue», dettaglio che suggerisce un movimento della vittima durante o subito dopo l’inizio dell’aggressione.

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, l’omicidio di Chiara Poggi sarebbe avvenuto in una finestra temporale molto ristretta, tra le 9.12 e le 9.36 del mattino. Dettagli come questi — apparentemente secondari — diventano invece fondamentali per comprendere dinamiche, tempi e, soprattutto, la possibile presenza di altre persone nel villino di via Pascoli quella mattina del 13 agosto 2007.

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Redazione Internapoli
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