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giovedì, Marzo 28, 2024
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Nuovo processo d’appello per l’ex reggente degli Amato-Pagano

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Nuovo processo d’appello da rifare e una molto probabile riduzione della pena dietro l’angolo. E’ arrivata ieri pomeriggio dalla Corte di Cassazione una buona notizia per Giuseppe Cipressa alias Peppaccio, ex reggente del clan Amato-Pagano nel periodo successivo all’arresto di Rosaria Pagano e, successivamente, uomo di fiducia di Marco Liguori indicato come l’attuale numero uno di Mugnano e Melito. La Suprema Corte (I sezione penale) ha infatti annullato con rinvio la sentenza di condanna emessa dalla I sezione della Corte d’Appello di Napoli con cui Cipressa era stato condannato alla pena complessiva di 12 anni (9 anni per i reati contestati nel procedimento in corso, aumentati per la continuazione esterna con una sentenza precedente con la quale veniva condannato a quattro anni).

Decisive le argomentazioni sollevate dai legali di Cipressa, gli avvocati Dario Vannetiello e Luigi Senese, che hanno evidenziato in sede di legittimità l’illogicità dal trattamento sanzionatorio relativamente allo sproporzionato aumento per la continuazione per il reato di cui all’art 418 c.p. Per il quale la Corte di Appello applicava un aumento di tre anni mentre, per il più grave reato relativo all’associazione camorristica applicava un aumento di soli due mesi. Una discrepanza puntualmente sollevata dai due legali che sono così riusciti a far valere le loro ragioni.

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In aggiunta a questo risultato la Cassazione ha accolto anche l’altro motivo di ricorso con il quale si deduceva l’erronea applicazione della recidiva. Nuovo processo che quasi sicuramente determinerà un ulteriore alleggerimento della pena per Peppaccio tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri nel maxi blitz del febbraio 2019: in quella circostanza nel corso delle indagini furono delineate le attività che gli Amato-Pagano effettuavano per affermare il controllo sul territorio e imporre tangenti, anche sullo spaccio di sostanze stupefacenti. Accertata anche l’operatività di un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel corso delle indagini sono stati ritrovati ingenti quantitativi di cocaina, crack, hashish e marjuana.

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