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martedì, Aprile 23, 2024
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Il casalese Ugo Di Puorto incontra Sfera Ebbasta in autogrill dopo la strage in disco: Il Video

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(Ansa) È la notte della strage di Corinaldo, tra il 7 e l’8 dicembre scorso, e in un autogrill lungo l’autostrada un gruppo della ‘banda’ dello spray si imbatte nel trapper Sfera Ebbasta. L’incontro, casuale, era già emerso nei giorni scorsi dalle carte dell’inchiesta di Ancona che ha portato all’arresto di sette persone ma ora spunta un video. Lo pubblica la Gazzetta di Modena: si tratta di pochi secondi di una clip in cui Sfera Ebbasta viene affiancato da quello che gli sembra un fan. Quel giovane a caccia di selfie appena dietro di lui è invece Ugo Di Puorto, uno dei giovani indagati, di ritorno dalla Lanterna Azzurra dove – secondo l’accusa – aveva appena provocato sei morti con i suoi complici.

Il video, riporta la Gazzetta, è stato postato dallo stesso Di Puorto sul suo profilo Instagram, poi rimosso. Ugo incalza il trapper che risponde ‘Yeah, the king, Sfera Ebbasta’. Sfera mima il gesto del cucirsi la bocca e Ugo dietro: “Sta facendo i soldi mentre voi parlate, parlate, guardatelo”.

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IL VIDEO

Gli interrogatori

(Ansa) La banda sceglie per ora la linea del silenzio, avvalendosi davanti al giudice della facoltà di non rispondere, in maniera quasi compatta. Non si rompe il patto tra Di Puorto e il cugino Mormone, ma oggi un altro arrestato ha parlato sui fatti di Corinaldo.

Si tratta di Moez Akari che rompe il fronte del silenzio come fatto ieri dal compagno della sua ‘batteria’ Andrea Cavallari, si è avvalso della facoltà di non rispondere per tutti i capi di imputazione tranne per quelli legati alla tragedia della Lanterna Azzurra, dai quali ha preso le distanze.

“Ha ribadito l’assoluta estraneità alla vicenda di Corinaldo – spiega il suo avvocato Gianluca Scalera all’uscita del carcere Sant’Anna di Modena – Era lì, ma non c’entra niente con il discorso dello spray. Non ha avuto alcun tipo di contatto con gli altri, alcuni dei quali nemmeno conosceva”. A parte due degli indagati, ieri Cavallari e oggi Akari, il resto della ‘banda’ dello spray si avvale compatta della facoltà di non rispondere davanti al gip in carcere a Modena. Stessa linea per il titolare del compro oro Andrea Balugani, indagato come presunto ricettatore.

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