Il Castello delle Cerimonie, in onda su Real Time, ha conquistato negli anni un vasto pubblico grazie alle sontuose feste organizzate al Grand Hotel “La Sonrisa”, situato a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli. La struttura, nota per i suoi ricevimenti sfarzosi, è diventata una vera e propria icona della televisione italiana. Tuttavia, un recente sviluppo giudiziario potrebbe segnare la fine di questo capitolo televisivo e imprenditoriale.
Il Castello delle Cerimonie
Le puntate attualmente in onda sono state registrate prima di un evento cruciale: la confisca della struttura, decretata da una sentenza della Corte di Cassazione. Questo provvedimento arriva al termine di una lunga battaglia legale che ha coinvolto la proprietà del Grand Hotel “La Sonrisa” e ha messo in luce irregolarità edilizie risalenti a decenni fa.
Le origini dei problemi legali del Castello affondano le radici nel 1979, quando si verificò una lottizzazione abusiva su circa 40mila metri quadrati di terreno, accompagnata da una serie di abusi edilizi. Nel 2011, dopo oltre trent’anni di irregolarità, la Procura di Torre Annunziata avviò un’inchiesta che culminò con la richiesta di confisca della struttura. Dopo più di dieci anni di procedimenti legali, la sentenza è diventata definitiva, e la Corte di Cassazione ha confermato la confisca del ristorante-hotel.
Questa decisione ha gettato un’ombra sul futuro del Castello e delle sue attività. La famiglia Polese, proprietaria della struttura e protagonista del programma televisivo, rischia di vedere sfumare il sogno imprenditoriale che ha alimentato per decenni. Ma l’incertezza non riguarda solo la famiglia Polese: oltre 150 lavoratori, che hanno contribuito al successo della struttura, vedono oggi il loro posto di lavoro a rischio. A questi si aggiunge tutto l’indotto che ruota attorno al business delle cerimonie, tra fornitori, artigiani, fioristi, e operatori del catering, i quali potrebbero perdere una delle principali fonti di reddito della zona.
Il destino del Castello non è solo una questione economica, ma tocca anche un simbolo culturale e mediatico che ha reso famosa la località campana in tutta Italia. Le scenografiche cerimonie di matrimoni, comunioni e battesimi hanno reso il Grand Hotel “La Sonrisa” un punto di riferimento per chi desiderava festeggiare in grande stile. La sua chiusura rappresenterebbe una perdita non solo per l’economia locale, ma anche per l’immagine di un territorio che, nel bene e nel male, ha trovato nella struttura una vetrina mediatica nazionale.