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mercoledì, Gennaio 22, 2025
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Il commercio al Vomero è cambiato, addio alle storiche griffe: oggi è tutto ‘food tourism’

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Il continuo crescere di supermercati e bar nel quartiere Vomero, se da una parte fa bene al turismo, dall’altra potrebbe portare alla fine del piccoli negozi di alimentari.

Il commercio nel nuovo Vomero

Il radicale cambiamento di rotta commerciale del Vomero, e di Napoli in generale, è ormai una realtà. La svolta “food” che il capoluogo partenopeo (e non solo) ha intrapreso è un dato più che accertato. Un fattore che sicuramente ha avuto il suo peso specifico è il sempre più affermato “Food Tourism” che da quasi dieci anni sta pian piano trasformando l’Italia intera. Sempre più negozi di vario genere hanno cominciato a lasciare il posto a bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e fornai. Una categoria in particolare, però, sembra destinata ad una fine sempre più inevitabile: quella dei dettaglianti.

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Sempre meno dettaglianti

Va detto che l’origine dell’effettiva crisi del settore non sarebbe da imputare alla semplice tendenza o allo shopping online, bensì alla sempre più marcata presenza dei supermercati. La proliferazione dei centri commerciali (come l’apertura dell’ultimo Sole365 di via Michele Kerbaker) ha condotto alla chiusura di molti dettaglianti o alla quasi totale trasformazione di questi ultimi. Un esempio è la storica sede della Parmense di via Francesco Cilea. Il locale, prima adibito a salumeria, presto aprirà sottoforma di Bakery & Pasticceria. Dal classico panino del salumiere al nuovissimo prodotto da “street food”.

In passato

Nel Vomero di una volta non c’erano di certo i supermercati, bensì negozi di vicinato tenuti e gestiti da famiglie storiche. Oggi come oggi sono sempre meno le attività di questo tipo, che ora sono costrette a reinventarsi e creare nuove attività. Il semplice venditore al minuto non è più in grado di stare al passo del supermercato. Luoghi dove chiaramente vengono baypassati molti passaggi che per il dettagliante odierno sarebbero più esosi che convenienti. Solo durante i giorni di emergenza coronavirus, in cui fare la spesa era diventato un esercizio quasi impossibile, ci fu una netta rivincita dei piccoli negozi di alimentari. Ma una volta scongiurato il pericolo il futuro del venditore al dettaglio appare tutt’altro che roseo.

Il professor Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari già presidente della Circoscrizione Vomero, ha dichiarato: “tutto nasce quando venne liberalizzato il settore del commercio. Prima c’erano le tabelle merceologiche e quindi il commercio era disciplinato. Il Vomero aveva dei limiti imposti in base ai quali ogni attività merceologica non poteva superare un certo numero di attività. Cosa oggi impensabile visto il gran numero di fast food che sta invadendo il quartiere”.

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