mercoledì, Luglio 30, 2025
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Il porto di Napoli avvelenato dalle navi, l’appello: “Situazione ambientale gravissima”

Dense nuvole di fumi tossici si formano ogni giorno sul porto di Napoli e si riversano sulla città“. Ad affermarlo è la presidente dell’associazione Cittadini per l’aria Anna Gerometta, a seguito di un monitoraggio effettuato lo scorso 11 maggio da Axel Friedrich – esperto di inquinanti dell’aria – nel porto napoletano di Calata di Porta di Massa, insieme ai componenti di Nabu – un’associazione ambientalista tedesca – in merito alle concentrazioni di inquinanti – polveri ultrafini, black carbon e biossido di azoto (NO2) – emessi dalle navi e dai traghetti durante la loro sosta nel porto con i motori accesi. Ciò ha infatti fatto sì che i valori di biossido di azoto superassero di gran lunga i limiti massimi stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’appello di Cittadini per l’aria: “La situazione ambientale del porto di Napoli è gravissima

Dall’indagine è emerso infatti che “la situazione ambientale del porto di Napoli è gravissima, mette a rischio la salute di chi vi lavora, di chi vi transita, e dell’intera città su cui si riversa quotidianamente un enorme carico di inquinanti tossici a partire dai moli di Napoli. Una situazione che mostra il disprezzo degli armatori e di chi questo processo dovrebbe governare per la salute dei cittadini, che si verifica in tutti i porti italiani, non solo a Napoli”, afferma Gerometta. La nota, infatti, continua spiegando che la concentrazione media di black carbon misurata al molo dei traghetti dalle ore 10 alle ore 15 è stata di oltre 4.700 ng/m³, con picchi di quasi 9.000 ng/m³. Si trattano di dati elevatissimi, soprattutto se rapportati alle concentrazioni medie in condizioni di aria pulita – pari a circa 300 ng/m³ e, quindi, 15 volte inferiore a quella media misurata a Napoli.

Le misurazioni effettuate dall’etilometro

Le misurazioni del biossodo di azoto effettuate con l’etilometro dalle ore 9 alle ore 14 – continua l’associazione – indicano che in porto a Napoli, a pochi metri dagli uffici della Capitaneria di porto, le concentrazioni medie di biossido di azoto sono state di 60 microgrammi per metro cubo. Più elevate della concentrazione (50 microgrammi per metro cubo) che, in base alla nuova Direttiva Ue, non andrebbe superata sulle 24 ore più di 18 giorni all’anno e più che doppia di quella giornaliera (25 microgrammi per metro cubo) da non superarsi più di 3-4 volte all’anno, in base alle Linee guida sulla qualità dell’aria dell’Oms“.

Ma non è tutto: l’associazione ha infatti osservato anche che verso le ore 12 lo strumento ha rilevato picchi ripetuti di biossido di azoto di oltre 300 microgrammi per metro cubo, ben più elevati di quel limite orario di 200 microgrammi per metro cubo che secondo l’Oms non va mai superato e che in base alla nuova direttiva non deve essere oltrepassato più di tre volte all’anno“.

Inoltre il contatore ha anche misurato le concentrazioni di polveri ultrafini – da 20 a 1.000 nanometri di dimensione – per oltre 5 ore. Ciò ha permesso di rilevare così “livelli estremi con un livello di oltre 170.000 particelle per centimetro cubo. Per l’intero periodo di oltre 5 ore la media delle polveri ultrafini è stata di 14.080 Una buona qualità dell’aria contiene mediamente da 1.000 a 3.000 particelle per centimetro cubo, ovvero circa 5 volte meno della media misurata quel giorno a Napoli“.

Nel mirino la negligenza degli armatori

Una situazione preoccupante ricollegabile probabilmente a cause diverse riconducibili a negligenza degli armatori, come per la carente manutenzione dei motori, l’utilizzo di carburanti sporchi e il mancato utilizzo di filtri per il particolato e sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto (Scr) e che, dal lato pubblico, si associa sicuramente al ritardo che il nostro Paese sta accumulando nella predisposizione delle banchine elettrificate (grafico V)  che consentirebbero alle navi predisposte – ma quali e quante lo sono in Italia? – di alimentarsi dalla rete elettrica evitando ore di sosta in porto a motori accesi“, conclude Cittadini per l’aria, lanciando con queste parole un appello alla noncuranza degli armatori “per la carente manutenzione dei motori, l’utilizzo di carburanti sporchi e il mancato utilizzo di filtri per il particolato e sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto“.

Necessario predisporre banchine elettrificate

Grave, inoltre, a detta del comitato, sarebbe il ritardo nella predisposizione di banchine elettrificate all’interno del porto “le quali consentirebbero alle navi predisposte di alimentarsi dalla rete elettrica, evitando ore di sosta in porto a motori accesi“. Infatti, nonostante l’Autorità portuale di Napoli abbia avviato alcuni progetti per procedere in questa direzione – predispondendo anche il cablaggio dei cavi – ad oggi nessun molo risulta ancora elettrificato, rendendo la situazione ancora più critica.