16.6 C
Napoli
domenica, Maggio 5, 2024
PUBBLICITÀ

Imprenditore minacciato ad Ibiza, arrestati 6 affiliati del clan di camorra

PUBBLICITÀ

Minacciano l’imprenditore ad Ibiza, arrestati 6 affiliati del clan di camorra.  Stamattina la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere, emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Salerno su richiesta di questa della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, guidata da Giuseppe Borrelli nei confronti di sei persone sottoposte ad indagini per il reato di estorsione aggravato dal metodo mafioso.

IL CLAN FEZZA-DE VIVO

L’odierno provvedimento fa seguito all’ordinanza di applicazione di misure cautelari adottata, ad inizio del corrente mese, nei confronti di venticinque soggetti indagati a diverso titolo per i reati di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione illegali di armi, illecita concorrenza con minaccia o violenza e autoriciclaggio nonché, ancora, per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Tutti reati aggravate dal metodo e/o dalle finalità mafiose in quanto ritenute riconducibili al clan di camorra di Pagani e facente capo, secondo quanto emerso in fase di indagine, a Francesco Fezza e Andrea De Vivo.

PUBBLICITÀ

MINACCE ALL’IMPRENDITORE AD IBIZA

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Salerno e dal Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore hanno infatti permesso di ricostruire un’ulteriore vicenda avvenuta tra i mesi di agosto e novembre 2018 cui, secondo quanto ritenuto dal GIP, avrebbero preso parte i 6 destinatari del titolo custodiale, tre dei quali già attinti dal precedente provvedimento restrittivo.

Secondo la prospettazione accusatoria gli indagati, a seguito dell’apertura di un’agenzia di autonoleggio nell’isola iberica di Ibiza in ragione di una collaborazione stretta con il gestore di fatto di una società italiana sedente a Nocera Superiore, avrebbero costretto quest’ultimo, con azioni intimidatorie condotte con l’uso di armi e con chiari metodi mafiosi, a rinunciare sia al proprio introito economico derivante dal patto commerciale sia alla proprietà di 7 autovetture, arrecandogli un danno economico complessivo di circa 50mila euro.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

“È stato messo un po’ in disparte”, il ruolo del ras ‘Frizione’ ridimensionato dal pentito

C’è anche Luigi Rignante tra i collaboratori di giustizia che hanno fatto luce sull’evoluzione delle nuove leve degli Amato...

Nella stessa categoria