Un corsa dissidente partita dalla provincia fino alla conquista della città e un dualismo esistenziale. All’anagrafe è Luca Persico, ai concerti è ‘o Zulù. Due entità che hanno trovato una sintesi nella musica militante e questa esperienza è stata raccontata dal protagonista nella sua autobiografia Vocazione Rivoluzionaria. Il cantante e il fondatore dei 99 Posse è stato intervistato da RunRadio in occasione della presentazione del suo libro all’università Suor Orsola Benincasa.
Il rapporto tra ‘o Zulù e la periferia di Giugliano
Tra le varie domande poste dalla giornalista Francesca Mainardi, ‘o Zulù ha risposto in merito al suo rapporto con il luogo d’origine, la città di Giugliano: “Vivere la periferia ti mette di fronte a oggettive difficoltà rispetto a chi nasce nel centro. Le periferie geografiche sono anche culturali ma ci sono anche casi in cui le città sono periferie culturali: è il caso della città di Napoli. Tutti gli strumenti che ho per leggere la realtà che ci circonda derivano dall’essere cresciuto in un contesto periferico geografico e culturale. Quindi le devo tutto, anche alla rabbia e alla sensazione di essere alieno nel luogo in cui vivi“.
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Chi è Luca Persico in arte ‘o Zulù
Luca Persico è il frontman dei 99 Posse, uno dei gruppi più discussi e amati della scena alternativa italiana degli anni Novanta, si racconta in questa autobiografia brutalmente onesta, Luca fa chiarezza sulle tante voci – alcune leggendarie ed esagerate, altre assolutamente vere – che lo hanno accompagnato negli anni, raccontando come sono andate veramente le cose.
Un viaggio che parte da Napoli, dai centri sociali e dalla sinistra antagonista, per poi spostarsi sugli infuocati palchi italiani di quegli anni, fino alla militanza più ortodossa: nelle piazze a manifestare; in Chiapas; in Palestina; in Iraq, sempre dietro a un sogno di libertà e uguaglianza. Ma la storia “dell’uomo chiamato Zulù”, esasperato da fama e tensioni in seno al gruppo, vira poi verso un mondo più oscuro, con l’addio ai Posse e la ricerca affannosa di nuove strade e nuove sfide. Poi la rinascita. Un percorso che oggi, a più di cinquant’anni, Luca racconta con l’immutata e rabbiosa forza di quegli anni onesti e irripetibili.