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sabato, Aprile 20, 2024
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‘Io sono con voi’, esce il cd di Enzo Savastano: il neomelodico che canta l’italiano medio

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Enzo Savastano non esiste. Eppure i suoi occhiali da sole dicono il contrario. Una figura versatile, pigra, passionale e delicata. È l’italiano medio che si incarna nel neomelodico e integra la realtà col surreale, il vero con la fantasia, il concreto con l’astratto. È una specie di dio di una religione tutta sua, che si ispira ai padri fondatori del gorgheggio di borgata e ne stravolge le intenzioni, vestendo di ironia tutti i generi musicali che hanno la sfortuna di imbattersi sul suo cammino di conversione. Così “Reggae Neomelodico” fonde le sonorità giamaicane con i luoghi comuni di cui si impregnano i centri sociali; “Una canzone indie” si prende gioco dell’universo di locali scuri e fumosi in cui la musica indipendente sopravvive alle intemperie del mainstream, e “Le mogli dei cantanti famosi” immagina la vita sacrificata di chi ha deciso di dedicare la propria esistenza ad un partner troppo impegnato sui palchi per occuparsi di lavatrici e spesa. Savastano affronta questi e altri temi con l’umorismo raffinato della volgarità dichiarata che, rasentando l’imperfezione, diviene accessibile a tutti. E affascina, ammalia, coinvolge.

“Io sono con voi”, deve titolo e grafica al catechismo cattolico, tunnel infantile attraversato da più di una generazione, quale preludio alla comunione. Senza porsi il problema di risultare presuntuoso, Enzo inaugura questa catechesi dividendo l’album in due distinti momenti, l’Antico Testamento, in cui arrangiamenti e testi soffrono la precarietà degli esordi, e il Nuovo Testamento, palesemente più strutturato e preciso. Al di là della cronologica distinzione, la suddivisione esprime le due anime di Savastano. La prima spartana e diretta, destinata ad affrontare la quotidianità con schiettezza; la seconda assai più ripulita, in cui vige l’attitudine dello chansonnier ad occuparsi dei grandi temi umani, come lo sterminio di dignità avvenuto nel corso degli anni ’90.

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TRACK LIST

 Antico Testamento

  • Mannaggia ‘a Marozzi
  • Campomarino
  • Reggae Neomelodico
  • Senza Sentenza
  • Una canzone indie

Nuovo Testamento

  • Anni ‘90
  • Amico Zampognaro (ft.Daniele Sepe)
  • Pomeriggi che sanno di Barbara
  • La nostra prima settimana bianca
  • Disoccupation
  • Le mogli dei cantanti famosi

 Enzo Savastano è

Antonio De Luca

Tutti i brani sono di

Valerio Vestoso e Antonio De Luca

Arrangiamenti

Roberto Fallarino

Rec, Mix e Mastering

Marco Colella

Cori

Anna Rita De Pascale

Anna Iuliano

Valentina Fedullo

Fiati

Emanuele Pontoni

Chitarre

Marco Taddeo

Grafica

Aurora Lobina

 

Io sono con voi, brano per brano:

 

  • Mannaggia ‘a Marozzi

Era il lontano 2012 quando Enzo Savastano esordiva con un brano che raccontava di amori a distanza, consumati sulla corriera Gallipoli/Roma, foriera di sentimenti e migrazioni verso il nord della Penisola. “Ma l’amore è litigarello, e non passa per Caianello” is the new “Amor che nullo amato amar perdona”.

 

2) Campomarino

Esiste la Costa Azzurra, esistono i grandi mari del Sud. Poi esiste Campomarino, perla del Molise incastonata tra i pianobar e le spiagge che ci si può permettere. Aggiungete bikini e gelosia e il tormentone è fatto.

 

3) Reggae Neomelodico

Chi l’ha detto che la neomelodia non possa avere a che fare con Che Guevara? Chi l’ha detto che il borghese gentiluomo incarnato da Savastano non possa sguazzare nel regno del comunismo e della musica reggae? Provare per credere.

 

4) Senza Sentenza

Una grande storia d’amore, quella tra Silvio e Veronica, consumata tra gli sguardi degli avvocati e i cortigiani arrivisti di Arcore. Fortuna che la sdolcinata voce di Enzo corre in soccorso di un sentimento mai smorzatosi.

 

5) Una Canzone Indie

Non c’è peggior sventura per un neomelodico che ritrovarsi una figlia adepta dell’indie. E se recuperare il suo affetto vuol dire abbandonare per sempre pianole e cori finti, ben venga affrontare la trafila di locali striminziti e oscuri in cui gli eredi di Brunori e Dente sprigionano la loro decadenza su poche, accennate note di chitarra.

 

6) Anni ‘90

Non c’è cinismo che tenga. La nostalgia degli anni ’90 sconvolge anche la memoria del nostro uomo che, ricordi alla mano, snocciola una grande storia d’amore, alternandola agli stereotipi del decennio più frizzante e spaventoso di sempre.

 

7) Amico Zampognaro (ft. Daniele Sepe)

Cosa fanno gli zampognari quando finisce Natale? Dove trovano il coraggio per sopravvivere alle intemperie della musica dal vivo? Ma soprattutto: si riesce a vivere di zampogna? Queste e tante altre domande in quattro minuti di brano, suggellato da un grande solo di cornamusa, travestita da sax.

8) Pomeriggi che sanno di Barbara

Non poteva essere altrimenti. Savastano, in gioventù, ha avuto un flirt con la Barbarona nazionale. E per recuperarne fiducia e sentimento, deve scomodare l’albo delle tragedie personali, sperando di farsi invitare in trasmissione.

 

9) La nostra prima settimana bianca

Diciamoci la verità. Savastano è tipo da mare e mojito, da sdraio e ombrellone. D’altra parte la finezza di una compagna intellettuale gli impone la vacanza nella più mondana delle mete sciistiche. Roccaraso. Mecca per feticisti di sauna, bagno turco e arrosticini.

 

10) Disoccupation

Dove i sindacati peccano di ingenuità, Savastano vince con la sua carica politica. Un grido disperato e di speranza per gli operai della musica che brancolano nel buio della crisi. Una Prisencolinensinainciusol 2.0. che ruba il sound al neapolitan power e lo lascia affogare nella discomusic.

 

11) Le mogli dei cantanti famosi

Troppo facile applaudire i cantanti, senza preoccuparsi di chi rimanga a casa ad aspettarli. Savastano prende a cuore le storie di mogli e compagne dei suoi autorevoli colleghi per convertirle in musica e regalare loro una ballad silenziosa e avvolgente.

 

 

*********

 

BIOGRAFIA

Enzo Savastano nasce nel 2012 dalla inutile esigenza di Antonio De Luca e Valerio Vestoso di dar vita ad un cantante fantasma che si arrogasse il diritto alla neomelodia e lo declinasse sui vari generi musicali, dal reggae, al pop, al funky, e che pontificasse sulla sua pagina social mischiando gli aneddoti di un passato mai vissuto all’attualità di un presente invivibile. Ne è derivato un mostro, un minotauro in cui molti si riconoscono, a svantaggio della propria reputazione. Questa tendenza a bazzicare l’alto e il basso, il sacro e il profano della musica, l’ha portato ad incontrare la complicità di grandi nomi dell’intrattenimento: da Daniele Sepe a Calcutta, da Stefano Bollani a Brunori Sas, tutti accomunati dalla sacrosanta vocazione a prendersi in giro.

 

 

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