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giovedì, Marzo 28, 2024
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Lino Banfi: “Mia moglie aveva un tumore al cervello, ho pregato Dio di farla morire”

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Lino Banfi ospite a Verissimo parla per la prima volta in pubblico dopo la scomparsa della moglie Lucia Lagrasta. L’attore, accolto da una calorosa standing ovation, ha condiviso il suo immenso dolore con l’amica Silvia Toffanin. “È dura, è dura – ha ammesso, quando la conduttrice gli ha chiesto come stesse vivendo queste settimane di lutto -. Le persone che vivono insieme da una vita, attaccati come la colla e la carta, se improvvisamente strappi la colla e la carta, non c’è modo di rimetterla insieme. È tutto così frastornante, strano”.

Riuscendo a stento a trattenere la commozione, Banfi ha poi ripercorso la malattia della moglie: “Io stavo seguendo la sceneggiatura dell’Alzheimer, la seguivo bene, sapevo la parte a memoria. Il professore mi diceva: ‘Lino adesso siamo in una fase in cui ogni film che vede, ogni trasmissione che vede, dice che l’ha già vista. Abituati a questa cosa’. E io, quando capitava, rispondevo che non me lo ricordavo e lei: ‘Forse tu non c’eri quel giorno’. Poi il professore mi diceva di dirle che li avevo visti pure io, così è più contenta: ‘Altrimenti capisce che c’è qualcosa che non va’. E io: ‘Adesso mi ricordo, l’ho visto, l’ho visto. Rivediamolo se ti va’ e così siamo andati avanti”.

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La scoperta del tumore: “Improvvisamente è cambiata la sceneggiatura, il film, la scenografia. Dopo l’Alzheimer sono arrivate le crisi epilettiche, quindi prendeva antiepilettici che sono farmaci terribili, però ci vogliono per bloccare alcune cose. Dopo un po’ mi hanno detto: ‘Lino, ci dispiace dirtelo, ma abbiamo fatto la risonanza ed è subentrata un’altra cosa, si vedono delle macchie al cervello’. Dopo due giorni, tumore al cervello. Tutta un’altra sceneggiatura, tu non capisci più niente. Ti dico una cosa che non ho detto ancora a nessuno. Nonostante io sia cattolicissimo, quel giorno mi sono arrabbiato, ma quell’arrabbiatura, nell’arco di due giorni – quando capii la vera situazione – si trasformò in una supplica: ‘Ti supplico falla morire’, siamo arrivati a questo punto”.

“Come farò ad abituarmi a vivere?conclude l’attore -. È difficile. Lucia è morta quasi con il sorriso sulle labbra, perché non soffriva più. Non era cosciente. Se ho paura? Fra 4 anni avrò paura, perché la paura fa novanta. Oggi ho 86 anni e ho deciso che dopo i 90, voglio 2 anni di tempi supplementari, quindi me ne devono dare ancora 6. Nel frattempo sto parlando con chi di dovere (Dio, ndr) per dare un posto a Lucia. È morta negli stessi giorni di Maurizio Costanzo, saranno andati insieme a chiedere i giudizi. Ho chiesto se la fanno diventare il mio angelo custode, perché c’è una canzone di Renga che mi piace e che fa ‘Angelo prenditi cura di lei’ e che in questo caso diventerebbe: ‘Angelo prenditi cura di lui'”.

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