Green Pass? No grazie, per entrare non serve. Sui gruppi Telegram della rete Io Apro è possibile trovare una mappa con centinaia di attività sparse in tutta Italia in cui per entrare non serve il certificato verde. Tutte geolocalizzate e ben indicate con nome e indirizzo. I numeri sono in costante aumento: si parla di quasi 300 ristoranti, oltre 200 bar, circa 50 fra palestre e centri per il fitness. «Segnalo ottimo ristorante a Legnano che ha scelto di essere libero». O anche: «Questa pasticceria non chiede il Green pass per entrare e vuole farlo sapere», si legge sulle chat della rete Io Apro.
“Qui si entra senza Green Pass”, su Telegram la mappa di Io Apro con i locali ‘ribelli’ in tutta Italia
La mappa è stata creata da un utente che ha raccolto tutte le segnalazioni: quasi mille luoghi sparsi per tutta la penisola. Si va dai ristoranti ai bari, dai cinema alle palestre, passando anche da centri medici e cantine per la degustazione. Il file sul gruppo Io Apro, dal nome tanto chiaro quanto eloquente, si chiama APERTI E LIBERI e viene costantemente aggiornato. Circola anche un video con l’intervista a Gianfranco Passerò, un barista di Alghero in Sardegna che ha appeso un cartello sul suo locale in cui paragona il Green pass alla stella di David con cui venivano identificati gli ebrei nei campi di sterminio:
«A suo tempo il divieto di ingresso nei locali pubblici per gli ebrei fondava su convinzioni scientifiche sbagliate, li si riteneva un pericolo per la purezza della razza, ora siamo nuovamente di fronte a un’imposizione fondata su ragioni non scientificamente dimostrate». Come fa un locale ad aderire è quindi finire sulla mappa? Ancora non è chiaro. In alcuni casi è il titolare a rendere pubbliche le sue idee con un post Facebook, in altri invece basta un sentito dire. Ciò che è certo è che basta comunicarlo agli admin del gruppo, che provvederanno poi ad inserirlo sulla mappa. Sulla mappa ci sono anche i locali che invece chiedono il Green pass, segnati in grigio.
