Sono in tutto 14 i nuovi reati che vengono introdotti e 9 le aggravanti aggiuntive. In 39 articoli il decreto sicurezza, che ha sostituito il ddl approvato in prima lettura alla Camera e poi ‘arenatosi’ al Senato anche a seguito dei rilievi sollevati dal Colle, riscrive diversi articoli del codice penale e di procedura penale, prevedendo nuovi reati che spaziano dalla resistenza passiva alla ribattezzata dalle opposizioni ‘norma anti Gandhi’, fino alla stretta sulla cannabis light, a un nuovo regime per le detenute madri e alle cosiddette norme ‘anti No-Tav e anti No-Ponte’.
In materia di esecuzione della pena, si cancella l’obbligo di rinvio della stessa per le donne incinte e con prole e se ne preclude il rinvio facoltativo “se da ciò derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti”. Si prevede la differenziazione nelle modalità di esecuzione della pena tra la madre di figli di età fino a 1 anno e delle madri di figli di età da 1 a 3 anni.
Stop alla coltivazione e alla vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando, dunque, la cannabis light a quella non light.