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Campania maglia nera dell’ecomafia, 16 reati al giorno

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Le ecomafie in Campania premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. A dimostrarlo è l‘aumento dei reati ambientali che nel 2024 salgono a 6.104, registrando +23% rispetto al 2023, con una media di 16,5 reati al giorno, dati che confermano la Campania leader nazionale.

Il rapporto di Legambiente 

Nel nuovo rapporto Ecomafia 2025 presentato da Legambiente a Roma, la Campania si conferma in testa alla classifica nazionale per numero di reati contro l’ambiente. Un primato negativo che si rinnova anche quest’anno, con 6.104 illeciti accertati, pari al 15% del totale nazionale. Preoccupante l’incremento delle persone denunciate (5.580), degli arresti (50) e dei sequestri effettuati (1.431), a conferma di un sistema criminale ben radicato.

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Seguita da Bari (1.526) e da Salerno, che con 1.321 illeciti penali sale dal quinto al terzo posto. Scende invece Avellino, che si piazza al sesto posto con 906 reati.

Si mette in luce la forte infiltrazione della criminalità organizzata, con circa 230 clan attivi negli ultimi trent’anni in tutti i settori dell’ecomafia: dal traffico illecito di rifiuti all’abusivismo edilizio, fino alla cementificazione selvaggia. Oltre ai clan, coinvolti anche imprenditori, amministratori pubblici e funzionari corrotti.A guidare la classifica per gli arresti eseguiti, ben 96, è la Puglia, mentre la Campania si colloca al secondo posto (77), seguita dalla Lombardia (61).
“I numeri e le storie raccolte nel rapporto confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Per contrastare gli ecocriminali e la loro vera e propria arroganza, servono interventi decisi: ai risultati positivi prodotti fino ad ora dalla legge 68 n. 2015 sugli ecoreati, bisogna far seguire nuovi strumenti per contrastare anche le agromafia e l’abusivismo edilizio, altra piaga del paese, rafforzando il sistema dei controlli ambientali, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”, spiega Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania.

 

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