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Meccanico ucciso a Forcella, sorpresa al Riesame: scarcerato Ciro Contini

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Una vera e propria sorpresa. Quella proveniente dal tribunale del Riesame di Napoli che ha disposto la scarcerazione di Ciro Contini, nipote di Edoardo Contini, annullando per assenza dei gravi indizi di colpevolezza l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gup del Tribuanle di Napoli in relazione all’omicidio del meccanico Luigi Galletta commesso nel luglio del 2015. Il tribunale della Libertà ha dunque pienamente condiviso la linea difensiva degli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Abet difensori del Contini che hanno contestato l’attendibilità dei pentiti Tommaso Schisa e Pasquale Orefice. Per il nipote di Eduardo Contini è la seconda volta che l’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio commesso al centro di Napoli viene annullata dal Riesame: la prima volta risale al marzo del 2019.

Le dichiarazioni del pentito Orefice contro Contini

E dire che contro ‘o niron sembravano pesare come macigni le dichiarazioni del suo ex compare Pasquale Orefice che aveva parlato di quel delitto come di uno ‘sfizio’ del giovane reggente: Anche prima della morte di Emanuele Sibillo, Ciro Contini faceva parte del gruppo di fuoco con loro. Quando morì Emanuele Sibillo e il fratello Pasquale Sibillo era latitante, le redini del clan passarono a lui. Al punto che mi chiedeva consigli su come operare con gli affiliati». Agghiacciante il racconto delle motivazioni dell’omicidio del giovane meccanico:«Mi ha parlato dell’omicidio del meccanico, specificandomi che “per sfìzio” si era messo sul motorino ed era andato anche lui a sparare contro il meccanico. Questo meccanico era parente di una famiglia che di cognome fa Erba o qualcosa del genere (Buonerba) che gestiva una piazza di erba e di cocaina peri Mazzarella nel vicoli di San Gaetano. Conoscevo di vista questa famiglia quando frequentavo Forcella, dove ho anche abitato. Questo omicidio è stata una punizione contro questa famiglia, perché uno di questa famiglia, per come mi ha detto il Contini, sparò ad Emanuele Sibillo da un balcone uccidendolo. A sparare contro il meccanico, per come mi ha detto il Contini Ciro, furono o’ nannone e lo stesso Ciro Contini In realtà all ‘origine doveva andare solo o ’ nannone, ma alla fine andarono in 4 o 5 di loro, intesi come appartenenti ai Sibillo».

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