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venerdì, Marzo 29, 2024
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Multa da 500 euro per aver portato la figlia malata all’ospedale, dopo il caso arriva l’annullamento della sanzione

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Stavano accompagnando la figlia di otto anni affetta da leucemia in ospedale per un controllo quando Alessandro e Francesca, due genitori di Grosseto, sono stati fermati da una pattuglia della Polizia per un controllo. Gli agenti, nonostante il padre della piccola avesse spiegato loro il motivo del viaggio, hanno proceduto a multare la famiglia di 533 euro per aver contravvenuto alle disposizioni sulle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria da Coronavirus.

La piccola Milena, dopo un trapianto di midollo è costretta a tornare a Pisa per dei controlli con cadenza bisettimanale. La bambina ha sempre desiderato la presenza della mamma, con la quale si sente più sicura visto che è sempre stata insieme a lei in ospedale. Ma la donna, neo patentata, non la sentiva di percorrere da sola insieme alla figlia i 160 chilometri che separano Grosseto dal policlinico pisano. Per questo motivo in auto c’era anche il papà, che aveva deciso di guidare e accompagnarle, insieme al figlio maggiore di 11 anni, Lorenzo.

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Abbiamo fatto vedere ai poliziotti tutta la documentazione che avevamo con noi. Viviamo tutti nella stessa casa ed eravamo insieme sulla nostra auto: chi stavamo mettendo in pericolo? Mia figlia ha fatto anche il tampone ed è negativa, multare una famiglia in una condizione come la nostra è fascismo, è un modo stupido di far rispettare le leggi, è uno schifo” – la denuncia e lo sfogo di papà Alessandro in un video pubblicato dalla moglie su Facebook – “Io sono in cassa integrazione e mia moglie è senza lavoro. Con noi c’era anche nostro figlio Lorenzo, che ha 11 anni. Non potevamo lasciarlo solo a casa, è un bambino. Siamo scesi dall’auto e siamo andati all’ospedale per un fatto grave, non per un capriccio. Avremmo di gran lunga preferito rimanere a casa“.

Dopo la diffusione della notizia, sui social è montata la protesta con alcune persone che si sono dichiarate disposte anche a pagare la multa. Grazie all’enorme rumore mediatico venutosi a creare, fortunatamente la vicenda si è conclusa con un lieto fine: il vicequestore di Livorno, Walter Delfino, e la dirigente superiore della Polizia di Stato, Cinzia Ricciardi, hanno infatti chiesto scusa alla famiglia e annunciato che la sanzione era stata immediatamente annullata in deroga.

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