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Napoli, DiLo e McT i più spremuti, Conte in testa con il triplo degli infortuni dell’Inter

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Una missione quasi impossibile quella di Antonio Conte, chiamato agli straordinari con un organico ridotto all’osso. Il Napoli è primo in classifica insieme al Milan, nonostante abbia dovuto rinunciare in queste prime 14 giornate di campionato a ben 16 giocatori per un totale di 66 giornate saltate. Tra questi spiccano Alex Meret, Alessandro Buongiorno, Amir Rrahmani, Frank Anguissa, Stanislav Lobotka, Rasmus Højlund e Kevin De Bruyne, senza tener conto che Romelu Lukaku non abbia mai messo piede in campo dall’inizio della stagione, mentre hanno dovuto saltare almeno un turno per infortunio anche Mathías Olivera, Miguel Gutiérrez, Leonardo Spinazzola, Pasquale Mazzocchi, Billy Gilmour, Scott McTominay, David Neres.

Numeri incredibili se paragonati a quelli delle altre squadre italiane impegnate in Champions ed in Europa League. Considerando, infatti, soltanto i calciatori al centro dei vari progetti tecnici ed escludendo i terzi portieri (nel Napoli, per esempio Nikita Contini ha saltato 6 gare), i “guai” degli azzurri sono quasi il triplo rispetto a quelli dell’Inter, ferma ad appena 21 partite saltate da giocatori chiave, tra cui Denzel Dumfries, Henrikh Mkhitaryan e Marcus Thuram.

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Dietro gli azzurri ci sono Juventus e Bologna (39). I bianconeri hanno però perso a lungo un solo big, Bremer, mentre i felsinei hanno subito infortuni medio-brevi ma che hanno riguardato più elementi fondamentali dello scacchiere di Vincenzo Italiano.

Meno infortuni ma quasi tutti per pezzi da novanta, quelli dell’Atalanta, costretta a rinunciare a Giorgio Scalvini, Sead Kolašinac, Marten de Roon, Éderson, Charles De Ketelaere e Gianluca Scamacca.

Nonostante le lamentele post Roma-Napoli, Giampiero Gasperini, dopo Chivu, è quello che ha dovuto monitorare meno l’infermeria. Il tecnico dei giallorossi non ha praticamente mai avuto a disposizione i soli Angeliño e Bailey, mentre ha dovuto rinunciare per 4 turni a Paulo Dybala, le cui condizioni fisiche sono note e precarie da tempo.

Insomma, numeri alla mano, Antonio Conte sta friggendo il pesce con l’acqua (seppur di qualità) e dovrà farlo per un bel po’, visto che i rientri di elementi chiave, come Anguissa e De Bruyne, e di preziosi ricambi come Billy Gilmour, sono ancora lontani.

Al netto di quello che sarà il mercato di gennaio, alcuni calciatori azzurri saranno chiamati ancora agli straordinari. In 3 hanno finora superato i 1500 minuti in stagione: per Milinkovic-Savic (1530) è dovuto anche all’infortunio di Alex Meret, mentre per Scott McTominay (1631) e Giovanni Di Lorenzo (1641) il discorso non vale.

Si sapeva da inizio stagione, infatti, che il capitano non avesse un sostituto in rosa e che, così come già accaduto nella sua esperienza napoletana, sarebbe stato chiamato a giocarle praticamente tutte. Di Lorenzo ha saltato soltanto una gara di Champions per squalifica (frutto dell’espulsione al 21′ con il City) ed ha riposato in Coppa Italia con il Cagliari, senza essere mai sostituito.

Stesso discorso anche per Scott McTominay, che con il Benfica è apparso piuttosto appannato. L’eroe del quarto scudetto ha una media di 78 minuti a partita ed è rimasto a guardare soltanto nella sconfitta di Torino per un trauma contusivo alla caviglia sinistra.

Lo scozzese paga il mancato arrivo di una mezzala nel mercato estivo (acquisto saltato a causa della necessità di dover sostituire Lukaku) e i numerosi infortuni sulla linea mediana che hanno riguardato tutti i suoi compagni di reparto, ad eccezione di Elmas, reinventato play da Conte, per sopperire alle assenze di Lobotka, Gilmour e De Bruyne.

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