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giovedì, Marzo 28, 2024
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Cotugno diventa di nuovo ospedale Covid, l’infettivologo Sardo: “Gravi quasi tutti No Vax”

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Contagi da Covid-19 in aumento e pericolo varante Omicron. Il dottor Massimo Sardo, residente a Pozzuoli, è dirigente medico ed infettivologo presso l’ospedale Cotugno di Napoli. Lo specialista ha fatto il punto della situazione sottolineando che bisogna fare attenzione perché l’allarme non è ancora passato. L’emergenza sanitaria, ormai da quasi due anni, semina il panico in tutto il mondo. L’abbassamento delle temperature, dovute all’arrivo dell’inverno, e le festività potrebbero far peggiorare una situazione già in bilico. Il dottor Sardo ha le idee chiare riguardo l’incidenza del virus e il modo per contrastarne la diffusione.

L’attuale situazione dei contagi

La situazione attuale è già allarmante in riferimento ai dati Covid. “Per quanto riguarda l’ospedale Cotugno, posso dire che si sta riempendo un’altra volta. Fino ai mesi scorsi avevamo 4 reparti dedicati al Covid e 4 non Covid. Invece adesso sono stati aperti altri due reparti. Sicuramente, a giorni sarà aperto di nuovo tutto l’ospedale. Viaggiamo ad una media di circa 5mila pazienti al giorno infetti. Anche se l’impatto della variante Omicron si attesta attorno al 50%. Pare anche supportata da alcuni studi sudafricani, il riscontro clinico è più attenuato per una maggiore localizzazione ai bronchi piuttosto che ai polmoni. Nella maggior parte dei casi, quindi, si verrebbe a verificare un’infiammazione delle vie aeree superiori. Questo però non è detto nella maggior parte dei casi perché bisogna tener conto anche del paziente che si infetta. E’ diverso se il virus lo contrae un paziente non vaccinato rispetto a uno che si è sottoposto alla somministrazione. Stesso discorso di differenze va fatto tra giovani e anziani”.

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I vaccini e la quarantena

“La strategia vaccinale anti-Covid è molto importante. Già si inizia a vedere che le persone tri-vaccinate hanno delle infezioni asintomatiche o paucisintomatiche. Hanno sintomi molto blandi come un raffreddore, spossatezza e stanchezza. Qualche volta anche sudorazione notturna. Si tratta quindi di sintomi controllabili anche a domicilio. I non vaccinati sono più a rischio di avere un’infezione più grave”. Anche la quarantena si appresta a subire delle modifiche: “Sulla scorta di quello che è successo in America, la linea è quella di abbreviare il periodo di quarantena. Attualmente, sono previsti 7 giorni se vaccinati e 10 se non vaccinati, nel caso di contatti con soggetti positivi al Covid. Poi, la ripetizione del tampone. Si parla di modifiche perché il periodo potrebbe essere abbreviato da 7 a 5 giorni. Siamo sempre al solito discorso: bisogna fare la terza dose di vaccino”.

Molti risultano ancora gli italiani che hanno deciso di non vaccinarsi. Il dottor Sardo spiega l’incidenza del virus: “La cosa importante da sapere è che le persone vaccinate con due dosi ricoverate sono soggetti anziani o con patologie. Hanno comunque polmoniti bilaterali da Covid molto più gestibili e si trovano in regime di degenza ordinaria. Diversamente, il 95% dei soggetti in sub-intensiva e rianimazione non sono vaccinati. Questo messaggio deve essere chiaro”. 

Le raccomandazioni per i festeggiamenti di fine anno

Lo specialista del Cotugno ha fornito le sue raccomandazioni per evitare un ulteriore diffusione del virus. “L’assembramento facilita molto la possibilità di trasmissione. Siamo anche in inverno ed il virus si propaga più facilmente in ambienti chiusi che in quelli aperti. Sono giuste le limitazioni alle feste. I reparti sono già saturi. Potremmo non essere in grado di gestire un ulteriore aumento dei casi. Il virus si è dimostrato molto più contagioso. Siamo a livelli da 2 a 10 volte superiore al Delta. Dobbiamo cercare di limitare la contagiosità. La prima istanza per farlo è sicuramente il vaccino che riesce a darci una protezione importante. In secondo luogo, è necessario l’uso delle mascherine, preferibilmente quelle FFP2. Inoltre, bisogna evitare i luoghi affollati. 

La somministrazione dei vaccini ai bambini

Tante risultano le incertezze dei genitori che temono per la salute dei propri figli e, soprattutto, per i rischi legati al vaccino. Il dottor Sardo ha rassicurato: “Sono decine di migliaia le vaccinazioni fatte. E’ assolutamente consigliata ai bambini dai 5 agli 11 anni. Allo stato attuale, i bambini sono un target privilegiato del virus. Non avendo la copertura vaccinale tende a propagarsi più facilmente. Basti pensare ai casi nelle scuole primarie. I bambini portano poi infezioni a casa, quindi ai genitori e ai nonni. Gli effetti collaterali sono assolutamente analoghi a quelli degli adulti. Bisogna vaccinare i bambini”. 

 

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