È arrivata la condanna, al termine del processo di primo grado, per Salvatore Narciso. L’uomo, originario di Caserta, è accusato di aver ucciso la piccola Ginevra, ovvero sua figlia, quando aveva 16 mesi. Per il macabro gesto l’uomo ha ricevuto 24 anni di reclusione: gli sono state inoltre riconosciute le attenuanti generiche, ma non l’incapacità di intendere e di volere. A riportare la notizia è Metropolis.
La dinamica
I fatti sono accaduti il 15 luglio del 2019, quando secondo i giudici l’uomo aveva lanciato la piccola da una finestra al secondo piano di una villetta a San Giuseppe Vesuviano. Dopo il folle gesto, Narciso ha anche provato il suicidio gettandosi nel vuoto. L’uomo però si è salvato: così, la difesa, ha sostenuto che quel gesto inevitabilmente fosse un raptus. L’azione criminale sarebbe stata commessa a causa della tensione accumulata nel rapporto con la consorte e madre della bimba.
Così non la pensano i giudici del Tribunale di Nola, che hanno valutato il gesto di Narciso come volontario e cosciente.
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