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venerdì, Aprile 19, 2024
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Napoli. “Mio figlio Francesco escluso da scuola perché disabile”, la denuncia della mamma

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Ritirato dalla scuola a Napoli. E’ questa la decisione sofferta, ma coraggiosa, di Daniela, madre di Francesco, un ragazzino di quasi 16 anni che, a causa di una grave forma di disabilità, è costretto sulla sedia a rotelle. A scuola, però, manca un assistente materiale che lo possa aiutare nell’espletamento dei suoi bisogni e la situazione è diventata insostenibile, con il ragazzo che ogni giorno torna a casa inzuppato di pipì. Ed è per questo che si è anche autodenunciata in un documento inviato via Pec, il 21 ottobre 2022, all’indirizzo dei vertici del ministero dell’Istruzione, del Comune di Napoli e tanti altri, segnalando una condizione non più sostenibile, che il “Bernini”, l’istituto superiore frequentato dal ragazzo, aveva cercato di risolvere, richiedendo un assistente materiale in classe. Senza però ottenerlo.

RAGAZZO DISABILE RITIRATO DALLA SCUOLA A NAPOLI, LA LETTERA DELLA MADRE

Questo è quanto scritto nella lettera di denuncia, e di autodenuncia, dalla madre del ragazzo: “Ho deciso di coinvolgere tutti nella responsabilità, viste le gravissime motivazioni, che mi spingono a prendere una delle decisioni più dolorose. Un adolescente dolcissimo, oggi non autosufficiente, che ha grandi difficoltà, ma anche grandi potenzialità. Ma, come spesso accade, il mondo dei normali non le legge: vuoi per disinteresse e/o per incompetenza. Lo studente già frequenta solo in determinati orari, dalle 8.10 alle 11, proprio per la mancanza di una figura specifica che lo assista nei suoi bisogni primari. Ma, quel giorno, si inzuppa di pipì, perché purtroppo le sue necessità fisiologiche non hanno rispettato i tempi organizzativi da tutti noi imposti. Ed è per questo che comunico formalmente il ritiro, nonostante l’obbligo del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”.

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Con un’amara considerazione nel finale, citando il monito del capo dello Stato, Sergio Mattarella: “È ora tempo di passare ai fatti per riconoscere il valore delle persone con disabilità, ossia la loro dignità”.

“Il dirigente scolastico mi ha telefonato, sostenendo l’impegno che gli operatori già presenti nell’istituto provvedano ad accompagnare il ragazzino in bagno”, riferisce Daniela, pronta a fare un altro tentativo con la speranza che i problemi si risolvano per lei come per gli altri che vivono le stesse difficoltà.

IL PENSIERO DI TONI NOCCHETTI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “TUTTI A SCUOLA”

In un video-denuncia intitolato “Scusami Francesco”, così si esprime Toni Nocchetti, presidente dell’associazione “Tutti a scuola”, che si occupa della lotta per i diritti dei disabili: “Ci vorrebbe davvero poco per risolvere il problema, incaricando un collaboratore scolastico che abbia frequentato un corso ad hoc. Invece lui va a scuola, resta in classe per poco tempo e poi è costretto a tornare a casa.

E’ una triste realtà quella nella quale si trovano il ragazzo ed i suoi genitori. Ha poco meno di 16 anni ed una disabilità grave. La sua famiglia lo ha adottato alla nascita prendendosi cura di lui come fanno gli esseri umani degni di questo nome. Francesco, con tutte le sue difficoltà frequenta una scuola di Napoli solo per qualche ora al giorno ma torna a casa da scuola inzuppato di pipi. La sua famiglia non ce la fa più e decide di ritirarlo dalla scuola autodenunciandosi pubblicamente. Della storia di Francesco ne parla qualche quotidiano, qualche tv e poi basta.

Francesco diventa un piccolo insignificante inconveniente capitato sulla scrivania di un dirigente scolastico o nelle mail dei computer dell’ufficio scolastico regionale della Campania Francesco diventa un piccolo incidente di percorso , insignificante, invisibile e da rimuovere al più presto”. Viviamo un tempo strano in un mondo che dedica attenzioni maniacali al mal di schiena di un giocatore di calcio , un tempo assurdo che vede nel solo 2022 spendere in Italia 140 miliardi di euro per le lotterie. 140 miliardi di euro gettati nella fogna culturale e morale del me ne frego degli altri. Scusami Francesco e la sua famiglia ci perdoni per quello che siamo diventati”.

 

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