venerdì, Agosto 15, 2025
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Neonata sbranata ad Acerra, spunta il super testimone e accusa il papà

Le indagini sulla morte di Giulia, la neonata sbranata da un pitbull ad Acerra 10 giorni fa, continuano senza sosta, così come le indiscrezioni riportate dai media.

Quest’oggi Ore 14, trasmissione condotta da Milo Infante,  è intervenuto quello che pare possa essere un testimone importante per la Pracura di Nola, visto quanto dichiarato ai microfoni di Rai 2. L’uomo ha detto di essere stato presente intorno alla mezzanotte di domenica 16 febbraio alla clinica Villa dei Fiori, quando giunse Vincenzo Loffredo che stringeva tra le sue braccia la figlioletta agonizzante.

“Ho toccato il sangue sulla tutina ma non mi sono sporcato le mani, perché era secco – ha spiegato l’uomo – La bambina aveva le labbra nere ed i morsi erano evidenti”.

Il testimone ha poi puntato il dito contro Loffredo, reo di aver raccontato il falso appena giunto in ospedale: “Quando è arrivato alla Villa dei Fiori, il padre si è rivolto a me, forse pensava che fossi un poliziotto. Ha detto che per proteggere il cane si era messo in mezzo. Così gli era caduta la bambina dalle braccia ed era stata morsa. Ma se ti metti tra preda e cane qualche morso lo prendi”. 

Quella raccontata dall’uomo è anche la versione che il papà di Giulia diede in un primo momento anche alle forze dell’ordine, accusando un randagio, salvo poi ammettere successivamente che ad ammazzare la figlia era stato il suo pitbull, ma di non essersi accorto di quanto stesse accadendo, perché colto da un improvviso colpo di sonno.