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venerdì, Aprile 19, 2024
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Niko Pandetta entra in sciopero della fame, la lettera dal carcere: “Non ce la faccio più”

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Niko Pandetta scrive dal carcere: “Voglio i miei diritti come gli altri detenuti, entro in sciopero della fame”. La letterea dell’artista siciliano, arrestato lo scorso 19 ottobre dopo il verdetto in Appello che nell’estate 2021 lo ha condannato a 4 anni, è firmata 15 gennaio 2023 ma è stata pubblicata solo ieri, 17 gennaio, sui suoi social.

Di sequito la lettera integrale:

“Sono passati 3 mesi.

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Il giorno che mi hanno portato a Opera qualcuno ha festeggiato. Io mi sono fatto una settimana di isolamento senza poter parlare a nessuno, senza sigarette, senza niente. Solo con me stesso.

Dopo una settimana di isolamento mi hanno portato nella sezione tossicodipendenti senza farmi analisi di nessun tipo, ne nessun tipo di colloquio. Con la direttrice ci ho parlato una volta sola.

La sua priorità è stata chiamarmi a colloquio non per parlare della mia rieducazione, ne tantomeno per provare a capire le mie problematiche da detenuto. Ci ha tenuto però ad umiliarmi, come persona e come artista, dall’alto della sua ostentata superiorità ha giudicato me e la mia musica e mi ha fatto capire che in fondo non siamo tutti uguali, ma questo lo sapevo già.

Ho fatto richiesta per i colloqui e le telefonate che mi spettano come detenuto ma continuano a rigettarmele. Vedo gli altri detenuti andare a colloquio con familiari e amici, a me negano, negano tutto nonostante non abbia niente di diverso dagli altri detenuti.

All’accanimento c’ero abituato, ma quello che stanno provando a fare ora è distruggermi, fisicamente e mentalmente.

Dimenticavo che per uno screen fatto in videochiamata tramite WhatsApp, fatto da un’altra persona e pubblicato su TikTok e andato virale, mi hanno sospeso le videochiamate e fatti rapporto e denuncia.

Non ce la faccio più a subire tutto ciò per questo sono a sciopero della fame e spero presto di essere trasferito in una struttura in cui i miei diritti di detenuto possano essere rispettati.

Non chiedo favoritismi, voglio solo ricevere lo stesso trattamento che le strutture carcerarie riservano a tutti gli altri detenuti.

Chiedo a tutti i mie fans e a tutti i miei colleghi artisti e a chi mi vuole bene di condividere questo mio messaggio in modo che possa arrivare un segnale alle autorità competenti in modo che possa scontare la mia condanna in serenità.

Fatemi pagare per i miei sbagli (reati) non per la mia musica”.

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