Sopralluoghi anche con i droni sulla Funivia del Faito. Alcuni pezzi della cabina precipitata il 17 aprile scorso non sono stati ancora ritrovati e si sta cercando di individuarli e recuperarli anche con esperti speleologi.
Nel terribile incidente del Giovedì Santo sono morte 4 persone e una è rimasta gravemente ferita. La carcassa della cabina è stata ritrovata, distrutta, al suolo, nel pomeriggio dell’incidente.
Nuovo sopralluogo nell’area della tragedia del Faito, mancano alcuni pezzi della cabina precipitata
Ma si cercano ancora alcune parti, che potrebbero essere state catapultate in un raggio più ampio e che non sono state ancora ritrovate. Stamattina si è ritornati sul luogo dell’incidente, insieme alla Procura, per ulteriori accertamenti.
Sono in corso i rilievi per il recupero ulteriore di materiale e di attrezzature utili all’indagine. Sulla vicenda è aperta un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata che vede indagate 4 persone, tra dirigenti e dipendenti Eav, con le ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Nel crollo della cabinovia di monte hanno perso la vita il macchinista dell’Eav, Carmine Parlato, 59 anni, i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni, e la 25enne araba di cittadinanza israeliana Janan Suleiman, infermiera. Mentre il fratello di quest’ultima, Thabet, studente di ingegneria 23 anni, è l’unico sopravvissuto ed è ricoverato all’Ospedale del Mare di Ponticelli. Le sue condizioni sono in miglioramento. Il corpo di Janan è stato riportato in Medio Oriente. Mentre i funerali di Parlato si sono svolti sabato scorso.