Omicidio Gargiulo, la confessione del boss: “Amma avuto fa ‘o piacere ‘o Zi Tonino”

Una sorta di confessione quella di Gennaro Antonio Sautto in merito all’omicidio di Domenico Gargiulo, il 29enne affiliato al suo clan ed ucciso per fare ‘un piacere’ al boss Antonio Abbinante.

Emerge questo e tanto altro dall’inchiesta che ha portato 8 persone in carcere e che verte principalmente sull’assassinio di Sicc ‘e Penniell, ucciso per essersi ‘girato’ nel 2012, salvo poi riposizionarsi nelle fila della cosca Sautto-Ciccarelli del Parco Verde di Caivano.

A spiegare il ruolo nell’omicidio Gargiulo di Sautto, che si era costruito un albi di ferro andandosene in quei giorni in vacanza a Montecarlo, è il collaboratore di giustizia Vincenzo Iuorio.

Vincenzo Iuorio: “Io stavo male perché sapevo la verità, verità che me la confermò Genny quando ritornai a casa sua, uscimmo fuori al giardino e mi confessò: “… O’ FRA ’ CIAMMA AVUTO FA O PIACER O ZI TONINO ABBINANT, IO E O CUMPAR MI, A MALINCUORE MA SERA FA”.
Il giorno dopo me lo confermò pure Omissis, che Nicola e Genny ci avevano dato l’ok
ad Antonio Mikelò. Tanto è vero che dopo tramite noi Antonio Mikelò caricava di cocaina
anche loro gli Abbinante.
Gennaro Sautto mi confessò che lui e Nicola Sautto avevano dato (l’autorizzazione a Antonio Bruno perché eliminasse Domenico Gargiulo, per fare un piacere ad Antonio Abbinante. Quindi l’omicidio è stato materialmente commesso da Antonio Bruno e dai suoi affiliati: il mandante, ossia chi ha voluto la morte di Gargiulo, per i fatti del 2012, è Antonio Abbinante ed i fratelli Sautto, i capi di Gargiulo, hanno dato il loro benestare, però
non hanno partecipato materialmente all’omicidio.
I rapporti tra Antonio Bruno ed Antonio Abbinante credo si rifacciano ad un ‘alleanza in via di formazione tra costoro, tanto è vero che la cocaina la dava Bruno agli Abbinante. Poi Antonio Abbinante venne arrestato per violazione della sorveglianza speciale”.